Ci sono state nella serata un’altra serie di scosse in provincia di Macerata nelle Marche. Lo sciame sismico ha prodotto quattro scosse tra le 19.06 e le 21.00, tutte localizzate alle seguenti coordinate: 43.01 latitudine e 13.05 longitudine. L’ipocentro poi è stato calcolato in un intervallo tra cinque e dieci chilometri di profondità dalla superficie. La scossa più forte è stata quella delle 20.20 da 2.8 Magnitudo. I comuni nel raggio di venti chilometri dall’epicentro sono i seguenti: Monte Cavallo (MC); Pieve Torina (MC); Fiordimonte (MC); Pievebovigliana (MC); Muccia (MC); Visso (MC); Fiastra (MC); Ussita (MC); Serravalle di Chienti (MC); Acquacanina (MC); Preci (PG); Camerino (MC); Bolognola (MC); Castelsantangelo sul Nera (MC); Sellano (PG); Sefro (MC) e Pioraco (MC).
Prima nel Lazio, poi nelle Marche e quindi in Abruzzo: le scosse di terremoto continuano a colpire l’Italia centrale. Vi abbiamo parlato prima di quella di magnitudo 2.2 avvenuta in provincia di Rieti, mentre poco fa è stato registrato un sisma di magnitudo 3.0 a L’Aquila, ma tra queste due scosse è stata registrata una dalla Sala Sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, localizzata in provincia di Ascoli Piceno. Il terremoto delle 16:04 è avvenuto a Montemonaco (MC), Castelsantangelo sul Nera (MC) e Montegallo (MC) per quanto riguarda i Comuni entro i 10 chilometri dall’epicentro del terremoto, che ha coinvolto anche Montefortino (FM), Ussita (MC), Arquata del Tronto (MC), Bolognola (MC), Visso (MC), Amandola (FM), Norcia (PG), Preci (PG), Comunanza (AP), Palmiano (AP), Acquasanta Terme (AP), Acquacanina (MC), Sarnano (MC), Roccafluvione (AP), Fiastra (MC) e Accumoli (RI).
Altro terremoto di grado importante dopo la scossa di M 4.1 a Spoleto, Perugia, avvenuto sempre in centro Italia e sempre nelle province attigue alle zone disastrate da oltre 4 mesi per l’emergenza sismica: alle 16.21 il centro nazionale INGV ha evidenziato un sisma di grado M 3.0 sulla scala Richter, con ipocentro calcolato a 11 km di profondità sotto il livello del terreno ed epicentro invece posizionato presso i comuni di Montereale, Capitgnano, Amatrice, Cittareale, Campotosto, Borbona, Cagnano Amiterno, Posta, Barete, Accumoli, Pizzoli, Crognaleto. Sciame sismico continuo che però non ha provocato altri danni dopo i lievi registrati questa mattina sul presto attorno al Perugino e nella zona di Spoleto: M 2.2 a Rieti, 2.0 a Macerata e 2.1 in provincia di Rieti, le aree attigue ai paesi più colpiti dal sisma degli ultimi 4 mesi.
Dopo il terremoto di questa mattina a Perugia, è altissima l’attenzione sull’attività sismica nell’Italia centrale. Alle 15:10 è stata registrata una nuova scossa dalla Sala Sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che l’ha localizzata con le seguenti coordinate geografiche: latitudine 42.73, longitudine 13.26 e ad una profondità di 11 chilometri. Il sisma, avvenuto in provincia di Rieti, è stato di magnitudo M 2.2. Accumoli (RI) e Arquata del Tronto (AP) sono i Comuni entro 10 chilometri dall’epicentro del terremoto, che ha coinvolto anche Amatrice (RI), Acquasanta Terme (AP), Montegallo (AP), Norcia (PG), Cittareale (RI), Montemonaco (AP), Valle Castellana (TE) e Castelsantangelo sul Nera (MC). Più intensa è stata la scossa di terremoto registrata alle 14:29 in provincia di Rieti: il sisma è stato di magnitudo ML 2.6. Potremmo definirla una vera e propria ondata sismica, considerando che questa scossa ha colpito le stesse zone del terremoto di poco fa.
Il terremoto in centro Italia prosegue ancora in queste ore con lo sciame sismico che sta prendendo piede dopo l forte sisma di Spoleto, Perugia, di questa mattina: qualche lieve danno ad alcune abitazioni ma nessuna grave conseguenza apportata anche nelle scosse successive arrivate fino a poco fa. Alle ore 12.12 scossa sismica avvenuta presso la provincia di L’Aquila, in Abruzzo, con l’ipocentro individuato dal centro nazionale INGV a 13 km di profondità sotto il livello del terreno: la provincia coinvolta, assieme a Macerata, Rieti e Perugia, vede l’epicentro presso i comuni di Barete, Pizzoli, Capitignano, Cagnano Amiterno, Montereale, Campotosto, Scoppito, Borbona, Crognaleto, Posta, Amatrice, Tornimparte, Cittareale, Lucoli. Altra scossa invece, pochi minuti dopo, nella zona del Maceratese con ipocentro della scossa di M 2.0 a 9 km di profondità, epicentro invece molto vicino alla scossa aquilana. Prosegue l’emergenza terremoto in centro Italia, anche il 2017 è cominciato come era finito lo scorso sciagurato anno per le scosse sismiche.
Centro Italia sempre protagonista con il terremoto: l’allarme dopo la scossa avvenuta di M 4.1 a Perugia resta ancora attiva, con lo sciame sismico successivo che ancora in atto prosegue la lunghissima scia di emergenza che da 4 mesi a questa parte colpisce le regioni di Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo. Zero danni provocati ma tanta paura ancora provata dalle popolazioni vicine all’epicentro di questa notte: zero danni però anche a Macerata, dove nelle ultime ore sono avvenute molte scosse, una su tutte di grado M 2.4 alle 11.28 con ben 23 km di profondità come ipocentro rilevato dal centro nazionale INGV. L’analisi del centro terremoti presenta lo studio anche sull’epicentro della nuova scossa, avvenuto presso i Monti Sibillini, con i comuni coinvolti che sono stati Visso, Preci, Castelsantangelo sul Nera, Norcia, Ussita, Monte Cavallo, Sellano, Fiordimonte, Bolognola, Pieve Torina, Fiastra, Cerreto di Spoleto, Acquacanina, Pievebovilgiana.
Resta l’emergenza a Perugia e in tutto il centro Italia dopo il terremoto di questa mattina di grado M 4.1: era da settimana che non si assisteva ad una scossa forte come questa e l’apertura del nuovo anno non è dunque certamente cominciata nel migliore dei modi. Lo sciame sismico del cratere in centro Italia ha proseguito ancora con una scossa di M 2.4 alle 8 di questa mattina: ipocentro a 9 km di profondità, epicentro invece presso i medesimi comuni di Norcia, Castelsantangelo sul Nera, Arquata del Tronto, Preci, Visso, Montegallo, Accumoli, Cascia, Montemonaco, Cerreto di Spoleto. Intanto, tornando a sud nella faglia tra Sicilia e Calabria, segnaliamo un’altra scossa di terremoto presso la provincia di Catania, alle 10.46 di questa mattinata: grado M 2.0 sulla scala Richter, ipocentro a 11 km di profondità ed epicentro presso i comuni di Zafferana Etnea, Milo, Sant’Alfio, Santa Venerina, Ragalna, Pedara, Trecastagni, Giarre, Viagrande, Biancavilla, Mascali, Riposto, Linguaglossa, Piedimonte Etneo.
In un lunedì 2 gennaio 2017 che finora si è caratterizzato per il violento terremoto di magnitudo 4.1 sulla scala Richter in provincia di Perugia, bisogna segnalare anche la scossa di M 2.3 verificatasi alle ore 7:19 in provincia di Reggio Calabria. Secondo il report fornito dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia il movimento tellurico ha visto il proprio epicentro nel punto di coordinate geografiche 38.23 di latitudine e 15.73 di longitudine, con ipocentro individuato ad una profondità nel sottosuolo di 10 km. Ecco l’elenco completo dei centri abitati situati nel raggio di 20 km dall’origine del sisma: San Roberto (RC), Scilla (RC), Fiumara (RC), Calanna (RC), Laganna (RC), Sant’Alessio in Aspromonte (RC), Campo Calabro (RC), Santo Stefano in Aspromonte (RC), Villa San Giovanni (RC), Bagnara Calabra (RC), Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), Sinopoli (RC), Reggio di Calabria (RC), San Procopio (RC), Melicuccà (RC), Messina (ME), Cardeto (RC), Delianuova (RC), Seminara (RC), Scido (RC), Palmi (RC) e Cosoleto (RC).
Un inizio d’anno complicato ancora per il centro Italia: questa notte la scossa di terremoto M 4.1 sulla scala Richter misurata dal centro nazionale INGV ha svegliato con un boato e il classico ormai “rumore sordo” del terremoto i cittadini di larga parte del cratere sismico. La scossa più alta nella zona della bassa Umbria dopo la prima devastante del 24 agosto scorso che fece quasi 300 vittime; questa volta per fortuna non ci sono stati danni né conseguenze tragiche ma l’emergenza sismica, anche in questo 2017 appena iniziato, rimane altissima. Questa mattina ha proseguito lo sciame sismico in larga parte del centro Italia: dopo il terremoto M 4.1, si sono verificati altri tre sismi ancora in provincia di Perugia, e due invece in zona Macerata. Ipocentro della scossa nelle Marche a 9 km sotto il livello del terreno, grado M 2.3 e 2.0 di magnitudo, epicentro invece individuato presso i comuni di Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Visso, Bolognola, Montemonaco, Acquacanina, Preci, Montefortino, Fiastra, Montegallo, Fiordimonte, Amandola, Norcia, Sarnano, Monte Cavallo, Pieve Torina, Pievebovilgiana, Arquata del Tronto e Comunanza.
Un violento terremoto di magnitudo 4.1 sulla scala Richter si è verificato in provincia di Perugia, in Umbria, alle ore 4:36 di oggi, lunedì 2 gennaio 2017. La scossa, come riportato dalle apparecchiature della sala sismica di Roma dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha visto il proprio epicentro in corrispondenza del comune di Campello sul Clitunno (Perugia), e per la precisione nel punto di coordinate geografiche 42.8 di latitudine e 12.75 di longitudine; l’ipocentro è stato individuato invece ad una profondità nel sottosuolo di 8 km. Questo l’elenco completo dei comuni situati nel raggio di 20 km dall’origine del movimento tellurico che hanno avvertito il terremoto con maggiore intensità: Campello sul Clitunno (PG), Castel Ritaldi (PG), Spoleto (PG), Trevi (PG), Vallo di Nera (PG), Sant’Anatolia di Narco (PG), Scheggino (PG), Montefalco (PG), Cerreto di Spoleto (PG), Giano dell’Umbria (PG), Sellano (PG), Foligno (PG), Poggiodomo (PG), Bevagna (PG), Massa Martana (PG) e Gualdo Cattaneo (PG).
La situazione del terremoto nelle prime ore di oggi rispecchia quanto avvenuto nelle ultime ore della giornata di ieri. Nelle ultime 24 ore infatti si sono verficati ancora degli sciami sismici in Italia. Si parte da Macerata dove ci sono state ben sette scosse, tutte attorno alle seguenti coordiante: 43.03 latitudine, 13.13 longitudine. L’ipocentro invece si è attestato tra gli otto e i dieci chilometri dalla superficie terrestre. La scossa più forte si è avvertita alle ore 12.57.28 a 2.7 Magnitudo. Ecco i comuni nel raggio di venti chilometri dall’epicentro: Fiastra (MC); Fiordimonte (MC); Acquacanina (MC); Pievebovigliana (MC); Pieve Torina (MC); Muccia (MC); Bolognola (MC); Ussita (MC); Monte Cavallo (MC); Visso (MC); Camerino (MC); Cessapalombo (MC); Caldarola (MC); Sarnano (MC); Serravalle di Chienti (MC); Castelsantangelo sul Nera (MC); Camporotondo di Fiastrone (MC); Serrapetrona (MC); Belforte del Chienti (MC); San Ginesio (MC); Gualdo (MC); Preci (PG); Sefro (MC); Amandola (FM) e Pioraco (MC).
Si sono verificate in provincia di Rieti nel Lazio tre scosse tra le 16.40 e le 20.07 alle coordinate: 42.66 latitudine e 13.24 longitudine. L’ipocentro è stato localizzato tra i dieci e i dodici chilometri dalla superficie terrestre. Il sisma più forte invece è stato quella delle 17.48 di 2.3 Magnitudo. Ecco i comuni nel raggio di venti chilometri dall’epicentro: Accumoli (RI); Amatrice (RI); Cittareale (RI); Arquata del Tronto (AP); Montereale (AQ); Campotosto (AQ); Capitignano (AQ); Acquasanta Terme (AP); Norcia (PG); Cascia (PG) e Borbona (RI). A Perugia si sono verificate tre scosse tra le ore 10.48 e le 12.47 alle seguenti coordinate: 42.78 latitudfine e 13.17 longitudine. L’ipocentro invece è stato localizzato tra i sette e gli undici chilometri dalla superificie terrestre. La più forte è stata quella delle ore 12.44 da 2.5 Magnitudo. Ecco i comuni nel raggio di venti chilometri dall’epicentro: Norcia (PG); Arquata del Tronto (AP); Accumoli (RI); Castelsantangelo sul Nera (MC); Cascia (PG); Preci (PG); Montegallo (AP); Cittareale (RI); Visso (MC); Ussita (MC); Montemonaco (AP); Amatrice (RI) e Acquasanta Terme (AP).