Tanta paura ma fortunatamente nessun danno in Irpinia dopo il terremoto di quest’oggi. La terra è tornata a tremare in quella zona dell’Italia devastata dal sisma di 38 anni fa, anche se la scossa è stata molto lieve, e come detto in apertura, non ha provocato problemi. Le chiamate ai vigili del fuoco e ai soccorsi sono comunque state moltissime, gente che non capiva cosa stesse succedendo e che chiedeva appunto spiegazioni. Le persone, spaventate, si sono subito riversate fuori dagli edifici, temendo per il crollo degli stessi. Fra i comuni maggiormente interessati dal terremoto, Paternopoli, ma anche in alcuni quartieri della Valle Ufita e della Valle del Calore i cittadini hanno lasciato le proprie abitazioni riversandosi in strada. A Sturno, così come in altri paesi, è stata evacuata in via precauzionale la scuola, e la scossa è stata avvertita indistintamente anche presso i comuni di Mirabella Eclano, Gesualdo, Grottaminarda, San Mango Sul Calore, Luogosano. Le persone che hanno sentito di più il tremore sono state quelle che abitavano nei piani più alti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TORNA L’INCUBO TERREMOTO

Quando si associa la parola terremoto a Irpinia trema sempre un po’ la voce, e alla mente, non di quelle dei giovanissimi, tornano subito le immagini di distruzione del 23 novembre 1980. 38 anni fa, quella zona in provincia di Avellino venne scossa da un tremendo terremoto di magnitudo 6.9 che provocò quasi 3.000 morti, 9.000 feriti e 280.000 sfollati, uno dei sisma più gravi della storia moderna d’Italia. Il terremoto di oggi, fortunatamente, era solo di 3.0 gradi, e non ha provocato danni ne feriti, ma coloro che nel 1980 c’erano, avranno probabilmente rivissuto quegli attimi di terrore, scappando in strada. All’epoca la terra tremò per 90 interminabili secondi, coinvolgendo quasi sei milioni di persone fra Campania, Basilicata e Puglia, e distruggendo circa 360mila abitazioni. Fu purtroppo anche uno dei peggiori esempi di spesa di soldi pubblici, visto che negli anni cosche di malavitosi si inserirono nei finanziamenti dello stato. Attualmente si calcola che circa 32 miliardi di euro di soldi pubblici nel 2008 (al cambio attuale 66 miliardi), vennero spesi per ricostruire i territori devastati, e sulla benzina si paga ancora un’accise da 75 lire su ogni litro venduto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TANTA PAURA FRA I CITTADINI

Grande paura oggi in Irpinia, con il terremoto di magnitudo 3.0 che ha fatto tremare nuovamente la terra. Registrato alle ore 12.18 con epicentro nel comune di Paternopoli, a una profondità di dieci chilometri, il sisma non ha provocato danni a cose o persone secondo le primissime testimonianze. I colleghi di Irpinia News evidenziano che molte persone si sono riversate in strada per il timore di possibili crolli, con alcune scuole della zona che sono state evacuate per sicurezza. Avvertita in particolare nella Valle del Calore, la scossa è stata segnalata anche nell’hinterland avellinese, nell’arianese, in Baronia e in alcuni comuni dell’Alta Irpinia. Si sono immediatamente attivate la Prefettura di Avellino e la Protezione Civile al fine di ripristinare la normalità dopo il grosso spavento. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



TERREMOTO IRPINIA, LE ULTIME

Alle ore 12.18 ha tremato tutta l’Irpinia per un terremoto di grado M 3.0 individuato nella provincia di Avellino anche se avvertito fino a Napoli: secondo i dati raccolti dal Centro Sismico INGV, la scossa sismica di magnitudo critica (anche se non grave) ha colpito con un profondità di ipocentro pari a 10 km sotto il livello del terreno. Non ci sono stati danni seri a persone, strade, strutture o cose: resta il timore per un terremoto avvertito nettamente dalla popolazione dei comuni più vicini all’epicentro, ovvero Paternopoli. Ecco la lista delle altre località che distintamente hanno avvertito la scossa poche minuti fa: Paternopoli, Luogosano, San Mango sul Calore, Sant’Angelo all’Esca, Castelvetere sul Calore, Castelfranci, Fontanarosa, Lapio, Montemarano, Taurasi, Gesualdo, Villamaina, Mirabella Eclano, Frigento, Torella dei Lombardi, Chiusano di San Domenico, Montemiletto, Torre Le Nocelle, Sturno, Montefalcione, Cassano Irpino, Nusco , Venticano, Grottaminarda, Salza Irpina, Parolise, Candida, Sorbo Serpico, San Sossio Baronia, Pertruro Irpino, San Nicola Manfredi e ovviamente anche Avellino.

TERREMOTI AL CENTRO SUD: DUE GIORNI DI PAURA

Il terremoto in Campania fa da seguito a quello molto forte avvenuto ieri in provincia di Rieti, dove una magnitudo M 3.4 Richter ha scosso la stessa area del Centro Italia protagonista delle tragedie subite nell’agosto 2016 con il dramma di Amatrice e Accumoli. Non ci sono stati danni questa volta ma esattamente come in Irpinia la popolazione ha avvertito le vibrazioni e per un attimo ha temuto per il peggio, ancora una volta: a Napoli e nell’Irpinia poi terremoto da sempre è sinonimo di disastri e cattivi ricordi del passato non proprio lontanissimo. Secondo quanto ricordato in questa mattinata dai portali Meteo Web e Ottopagine, alcuni quartieri della Valle Ufita e della Valle del Calore hanno visto i cittadini riversarsi per strada dopo le vibrazioni avvertite del terremoto. Molte chiamate alla Protezione Civile e ai Vigili del Fuoco ma per fortuna nessun vero danno da segnalare ad Avellino e provincia.