Con la primavera che entra nel vivo, torna l’allarme zanzara tigre. Puntuale come un orologio svizzero, ogni anno, con l’innalzarsi graduale delle temperature ricompare questo fastidioso insetto che è arrivato nelle nostre città alla fine degli anni ’90, e che oltre a provocare un forte prurito, causa anche rischia seri per la salute umana, essendo un portatore di influenze pericolose come la Dengue e la Chikungunya. A Roma è stata emessa un’ordinanza datata 24 aprile, dal titolo «Provvedimenti per la prevenzione ed il controllo delle malattie trasmesse da insetti vettori ed in particolare della zanzara tigre (Aedes albopictus) nel territorio di Roma Capitale», attraverso cui vengono disposti gli interventi di disinfestazione nonché quelli di chi cura gli spazi e gli immobili pubblici, e dei privati cittadini, una serie di norme su come comportarsi per evitare che la zanzara possa proliferare. Chi non si attiene al regolamento rischia una multa dai 50 ai 500 euro. L’ordinanza durerà fino al 31 dicembre e impone che ai condomini privati con giardini, piscine, e zone dove possa depositarsi acqua stagnante, come ad esempio tombini, barattoli, sottovasi e via dicendo, l’obbligo di disinfestazione.
ZANZARA TIGRE, SCATTA L’ORDINANZA A ROMA
Fondamentale sarà anche il periodico taglio dell’erba nei cortili, nei terreni, e nelle aree incolte, nonché il tenere sgombri i cortili e le aree aperte, da eventuali rifiuti e sterpaglie, che potrebbero divenire un deposito di acqua piovana, dove appunto le zanzare proliferano. La fase di disinfestazione prevede due diverse tranche: la prima va da aprile a giugno, periodo in cui gli stessi insetti depositano le uova, mentre la seconda, da giugno a settembre, quando si punta ad eliminare i fastidiosi “volatili” già sviluppati. Nel provvedimento emesso dal comune di Roma vengono elencati anche una serie di prodotti che sono proibiti per la disinfestazione, sia perché sono nocivi all’ambiente, e sia perché pericolosi per lo stesso uomo, causando problemi agli occhi e alle vie respiratorie.