Che cosa è successo quest’anno?
La prima foto ricordo è la rabbia di un giovane negro a Rosarno, provincia di Reggio Calabria. Lì è scoppiata una rivolta dei lavoratori di colore, sfruttati in modo incredibile. Un flash improvviso su una realtà non conosciuta. Rosarno, Italia. Monito per tutti coloro che pensano che lo Stato italiano esista. Viene fuori che nessun controllo sanitario, previdenziale, locale, di Polizia o di Magistratura era mai stato esercitato. Governo e Regione (ad aprile ci saranno le elezioni) si rinfacciano le colpe. Violenza e razzismo.

La seconda immagine da ricordare è l’aggressione all’avvocato Enzo Fragalà, già senatore di An, colpito a bastonate sotto il suo ufficio di Catania e morto dopo tre giorni di agonia in ospedale. Violenza metropolitana e giustizia.

La terza riguarda un corpo che galleggia ormai senza vita nello specchio grigio di mare che è di fronte alla stupenda costa del Salento. È il 9 marzo e Pietrino Vanacore avrebbe dovuto recarsi a Roma per testimoniare al processo per la morte di Simonetta Cesaroni, uccisa 20 anni prima in via Poma, a Roma. Unico imputato nel procedimento l’ex fidanzato Raniero Busco. Invece Vanacore, ex portiere dello stabile da tempo trasferitosi nella natìa Puglia, si è suicidato lasciando sulla sua macchina, poco distante dal mare, alcuni cartelli sulla vergogna patita da un innocente. Giustizia e suicidio.

La quarta istantanea riguarda un altro caso di un passato che non vuol passare. Nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità a Potenza vengono rinvenuti i resti di Elisa Claps, una ragazza scomparsa 17 anni prima. Unico imputato per il suo omicidio è Daniele Restivo, un giovane potentino emigrato a Londra e lì accusato di avere ucciso nel 2002 una vicina di casa. Restivo è ora nelle mani della giustizia inglese. Ma sono troppi i misteri che avvolgono la terribile morte di Elisa. L’ombra della pedofilia su personalità ecclesiastiche potentine si stende inquietante. Omicidio e omertà.

La quinta è scattata in una delle più belle isole del nostro Paese: Ventotene. Due ragazze di 13 anni, Sara e Francesca, muoiono per il crollo di un costone durante una gita scolastica primaverile. La loro colpa è stata prendere il sole in una spiaggia senza segnalazioni di pericolo di frane. Inciviltà e dolore.

La sesta riguarda un ragazzo italiano di Viareggio, Daniele Franceschi di 36 anni, che muore in carcere a Grasse, in Francia, non lontano dalla Costa Azzurra. Per il suo caso si mobilitano le forze politiche e le autorità italiane, ma i francesi oppongono un muro di gomma e un comportamento che aggrava i peggiori sospetti. Il caso di Franceschi viene accostato a quello di Cucchi, il giovane detenuto lasciato morire a Roma e per cui è stato deciso il processo. Carcere e diritti negati. 

La settima riguarda il caso di Cronaca che sarà ricordato di più in questo 2010: quello di Sarah Scazzi. Scomparsa alla fine di agosto, viene ritrovata sepolta in un pozzo dallo zio, Michele Misseri, che confessa in un primo tempo l’omicidio. Dopo qualche settimana ritratta e accusa la figlia Sabrina, cugina della vittima, che lui si sarebbe limitato ad aiutare. Sabrina Misseri viene arrestata. Ora sono entrambi in carcere. La storia, per certi versi scespiriana, interessa gli italiani in modo massiccio e travolgente. Chiunque ne parli o ne scriva ha la massima attenzione del pubblico. Famiglia e gelosia.

L’ottava ci ricorda un’altra giovane donna, la rumena Maricica, che trova una morte assurda e violenta, questa volta sotto l’occhio di una telecamera di servizio della stazione della Metropolitana di Anagnina a Roma. La uccide un ragazzo che lei manco conosce e con cui inizia un litigio per futili motivi. Violenza metropolitana e ignoranza.

La nona è una storia che avviene 600 chilometri più a Nord e quasi nelle stesse ore. Un tassista di Milano, Luca Massari, viene ridotto in fin di vita da tre persone che lo aggrediscono perché ha investito un cane che gli ha improvvisamente attraversato la strada e senza il guinzaglio. Lui si era fermato e aveva cercato di scusarsi. Non solo, nelle prime ore delle indagini, i tre cercano di impedire le testimonianze di chi ha assistito il pestaggio, bruciando la macchina alla coppia che li va a denunciare. Massari muore dopo un mese di coma. Violenza metropolitana e omertà.

La decima e ultima istantanea di questo 2010 è il sorriso di Yara Gambirasio, la ragazzina di Bergamo scomparsa il 26 novembre. I suoi genitori hanno deciso di rompere il silenzio solo poche ore fa, rivolgendo un appello pubblico per la sua liberazione. Ma non ci sono novità.
È l’emergenza più forte per gli italiani, se è vero che nei sondaggi la preoccupazione per la sua sparizione è seconda solo a quella sulla crisi economica. Ancora una volta una giovane donna nella parte della vittima. Speranza e dolore.