Allora c’è stato un comizio a Lazzate di Umberto Bossi che, rilanciando una vecchia battuta alla Asterix, o alla Gino Bramieri, spiega: “SPQR per me significa: Sono Porci Questi Romani”. Apriti cielo, in un giorno ci sono state più di duecento reazioni, compresi parlamentari, attori, artisti. Tutti sulle barricate per l’acrostico ridotto a insulto.

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno si è rivolto a Berlusconi perché faccia cessare la continua campagna contro la Capitale. Il Capo dello Stato l’ha definita “frase sgradevole e irritante”, il Pd sta pensando a una mozione di sfiducia nei confronti di Bossi che è anche Ministro. Il calciatore della Roma Francesco Totti e la star dei Cesaroni Claudio Amendola sfidano senza paura i padani… “Bisogna isolare chi offende Roma” ha detto l’attore.

Certo agli insulti si tende a rispondere insultando. E tuttavia, diciamocelo, se continuano così, con questo coro da emergenza democratica, c’è il rischio, fondato, di portare altri voti alla Lega. La forza di Roma, anche ma non solo nei confronti di Bossi e dei leghisti, è sempre stata quella di essere indifferenti alle critiche, semmai di divertirsi, di fare spallucce. Con la saggezza e il cinismo che derivano da millenni di frequentazioni con potenti che pretendevano di riformarla.

Pensate ai Savoia, a Mussolini, agli americani del dopoguerra… Memorabile un sonetto di Trilussa, pubblicato alla vigilia della visita di Hitler a Roma, 1938, quando la città era addobbata da archi di cartapesta.

“Roma de travertino,

Rifatta de cartone

Saluta l’imbianchino

Suo prossimo padrone”

E in tempi più recenti, allo sbarco di Antonio Di Pietro (memorabili i suoi mancati bagni di folla a piazza del Pantheon quando era Pm, rispetto agli Osanna raccolti nel resto d’Italia)…

La storia di Roma è un susseguirsi di riformatori arrembanti che poi devono scontrarsi con la realtà, fin dai tempi di Attila e dei Longobardi, di conquistatori che poi vengono conquistati. D’altra parte noi vecchi cronisti parlamentari abbiamo visto generazioni di leghisti immergersi nei salotti della Roma cafonal immortalata da Dagospia e dal prode fotografo Umberto Pizzi.

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Lo stesso Bossi amava attovagliarsi dalla povera Maria Angiolillo, accanto ai principi della nobiltà nera e il generone romano dei palazzinari… Ci sono gli scatti. E attendiamo con ansia i nuovi anti Casta, come i futuri deputati mandati da Beppe Grillo, orgogliosi e fieri difensori dell’unità nazionale. La capitale li aspetta a braccia aperte.

 

E Milano? Milano, dove i porci notoriamente non ci sono, essendo in Padania, sta intanto vivendo la vigilia del Misex, la fiera del porno. Previsto il solito impressionante afflusso di migliaia di lumbard, che ricordano fatalmente da vicino le abitudini degli altri, terroni compresi.

 

È invece considerata a rischio l’Expo 2015. Sono passati 600 giorni dalla designazione della Capitale morale e i lavori non sono ancora cominciati… Non ci si mette d’accordo. E allora viene da dire che un po’ di ironia e di leggerezza, un po’ di sfottò sono l’arma migliore contro il conformismo degli amici lumbard. Che comunque davvero ricordano in modo impressionante gli italiani…