Nella classifica delle famiglie noi Banfi siamo finiti penultimi sul Corriere della Sera. Anzi, secondo quel titolo, in case come la nostra c’è il record dei litigi: quattro figli (nel nostro caso due femmine e due maschi). Peggio messi di noi sarebbero solo quelli che hanno quattro femmine. Ma che roba è? L’agenzia Nuova Cina?
La fonte non è autorevolissima, un sito inglese, che ha analizzato duemila casi. E comunque questo basta al primo giornale d’Italia per stilare una classifica. La famiglia ideale è quella di Barack Obama, casualmente l’attuale Presidente degli Stati Uniti: due figlie. Non una di più. E niente maschi.
A parte che, se proprio si vuole generalizzare, chiunque ha dei figli sa benissimo che fra i maschi e le femmine, almeno fino alla pubertà, sono i maschi i più buoni, i più tontoloni, i meno svegli. Quindi questa storia delle femmine più docili non è così scontata… Ma poi, come si stabilisce il tasso di litigiosità? È calcolato in modo proporzionale in base al numero di persone presenti o è valutato in assoluto? In questo secondo caso, sarebbe solamente un’ovvietà osservare che dove si è di più, si litiga di più.



E allora, verrebbe da rispondere, d’accordo sul litigio ma in quattro più due si mangia di più, ci si diverte di più, ci si aiuta di più… Avere più figli vuol dire vivere di più. Anche egoisticamente. Vedere diventare amici fra di loro, con la crescita, i propri figli maschi e le proprie figlie femmine è una delle cose più belle della vita.
E allora si intende subito che la morale spicciola dietro al paginone del Corriere è la solita filosofia della riduzione della felicità, della moderazione dei desideri, tagliare la propria speranza, resecare spem, diceva il poeta Orazio. Per non soffrire, per non litigare, per non esagerare, meglio solo due figli e ancora meglio se femmine. Una roba tristissima, che dovrebbe insospettire qualsiasi giovane, perché ammazza alla radice il desiderio, anche egoistico, di avere figli.
Osservate i passeggeri della metropolitana a Roma come a Londra. Guardate la gente del cosiddetto Terzo mondo, ma anche gli extracomunitari nella nostre città: ridono e sono giovani, con tanti bambini. Noi bianchi occidentali “evoluti” invece siamo tristi, rifatti, vecchi e rinsecchiti, con pochi bambini al seguito. La famiglia perfetta è quella felice. Altro che. Sembra quella che viene dalla povertà e vitalità di società dove il potere non ha ancora ucciso il desiderio, non ha ancora tagliato del tutto la speranza.

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