MINISTRO CROSETTO: “GUERRA UE IN NIGER AVREBBE EFFETTI DEFLAGRANTI”

L’evoluzione preoccupante del golpe in Niger non deve portare assolutamente ad un intervento militare armato di qualsivoglia contingente europeo: lo dice senza mezzi termini il Ministro della Difesa Guido Crosetto, ospite all’appuntamento dal titolo “Mondo furioso” la rassegna culturale ad Asiago. «Nel Niger, dove vi è in atto un golpe, un intervento fatto da europei bianchi per andare a incidere in una cosa interna rischierebbe secondo me di avere effetti deflagranti», sottolinea l’esponente FdI.



Secondo il titolare della Difesa, in collegamento costante in questi giorni – assieme al vicepremier e Ministro degli Esteri – con soldati e cittadini italiani presenti in Niger, predica calma e diplomazia: «Si cammina sulle uova e ogni atto bisogna valutarlo tre volte per quello che può essere l’effetto. Va bene mantenere i contingenti europei affinché la situazione non deflagri e diventi una guerra sanguinosa, ma è il momento di ragionare». Facendo riferimento alle tante guerre esplose negli ultimi anni – si pensi alla Libia e alla Siria per arrivare ai giorni nostri con l’Ucraina – Crosetto sottolinea come a livello globale «abbiamo ferite nel mondo che nascono da accelerazioni non ragionate. Secondo me la situazione è recuperabile senza interventi troppo duri».



GOLPE IN NIGER, TAJANI CON CROSETTO: “INTERVENTO DELLA UE SAREBBE ERRORE CLAMOROSO

Secondo il Ministro della Difesa l’Occidente al momento deve dialogare, sfruttare ogni canale diplomatico e soprattutto «non deve buttare benzina, ma buttare acqua sul fuoco. Di tutto c’è bisogno tranne che di un’altra guerra che coinvolga più nazioni». Sembra un avvertimento neanche molto nascosto alle intemerate della Francia che ha già parlato di possibili “interventi” qualora il golpe in Niger dovesse proseguire dopo la destituzione e l’arresto del Presidente democraticamente eletto (e filo Occidente) Mohamed Bazoum.



Intervistato dal Tg5 delle 20 il Ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani conferma la linea del Ministro della Difesa: «Noi siamo per la diplomazia e la pace, faremo di tutto per sviluppare un epilogo che non sia militare: vediamo cosa succede dopo l’ultimatum dato dai Paesi dell’Africa occidentale. Intervento della Francia? Invasione militare europee sarebbe un errore clamoroso, la nostra presenza in Africa è dovrà sempre essere nei rapporti di amicizia: la priorità è ora l’incolumità di tutti, compresi i circa 100 italiani presenti in Niger». È poi ancora Crosetto a spiegare da PalazzoAsiago come attualmente non vi siano evidenti «particolari rischi per l’incolumità degli italiani presenti in Niger, civili e militari», anche se la Difesa e la Farnesina ora «stanno lavorando in stretta sinergia per garantire la sicurezza dei connazionali e dei circa 300 militari impiegati nel teatro operativo nigerino nell’ambito della missione europea Eumpm (Missione di partenariato militare della Ue in Niger) e della missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (Misin)». Come annunciato dallo stesso Crosetto, sono costanti i contatti con il capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone «e con la sala operativa del Covi, oltre che, naturalmente, con la Farnesina e il ministero degli Esteri, per monitorare costantemente e con la massima attenzione e ogni giorno l’evoluzione delle condizioni sul terreno in Niger».