Il ministro della Difesa Guido Crosetto sulle pagine del quotidiano La Verità ha parlato della delicata situazione geopolitica che sta interessando l’intero modo, tra guerra in Ucraina, a Gaza e, per certi versi, nel Mar Rosso. Quest’ultima, in particolare, rappresenta per il ministro un’importante fonte di preoccupazione, perché “rischiamo un forte impatto economico” con navi indifese che vengono attaccate, mentre “i cargo cinesi e russi passano indisturbati”.
La crisi nel Mar Rosso, secondo Crosetto, “ha un effetto negativo principalmente per l’Italia. Il Mar Rosso è uno dei colli di bottiglia cruciali del traffico commerciale globale“, mentre questa guerra, che definisce “ibrida”, mira ad abbattere “intere economie e marginalizzare il Mediterraneo”. Potrebbero, infatti, in questo scenario, “imporsi nuove rotte commerciali stabili a vantaggio, per esempio, di Rotterdam. Le nostre merci saranno zavorrate da uno svantaggio competitivo e costeranno di più”. Insomma, ammonisce Crosetto, “dobbiamo preparaci a tempi in cui difesa e sicurezza diventeranno prioritari. Anzi, rappresenteranno prerequisiti per la sopravvivenza dell’economia affinché le nazioni possano preservare produzione e prosperità”.
Crosetto: “I riservisti servono”
Parlando della guerra in corso, Crosetto ci tiene a precisare che su Israele e Hamas la posizione del governo non è mai cambiata ed è di ferma condanna ad Hamas, riconoscendo tuttavia che “la risposta, comprensibile, di Israele all’attacco terroristico subito non giustifica la rottura delle regole legali e morali che le nazioni democratiche rispettano anche nei conflitti e della protezione umanitaria verso i civili”.
Sulla guerra in Ucraina, invece, Crosetto sottolinea che la posizione dell’Italia è rimasta di sostegno a Kiev, anche perché “se domani l’Occidente sospendesse gli aiuti militari, tutti i missili russi pioverebbero sul territorio ucraino. Quella nazione cesserebbe di esistere“. Similmente, le dichiarazioni di Putin sulla pace non sono particolarmente credibili, perché, ricorda il ministro, “aveva detto anche ‘mai attaccheremo l’Ucraina’”, e pare evidente che negli ultimi mesi “non ha smesso di bombardare per un minuto una nazione sovrana”. In questo contesto frammentato, complicato e diviso, Crosetto rilancia l’idea di istituire un esercito di riservisti anche in Italia, perché pur sperando che “le tensioni scemino”, non vi è alcuna garanzia che accada e “ogni nazione dovrebbe lavorare per essere pronta a ogni evenienza”.