L’ALLARME DEL MINISTRO DELLA DIFESA CROSETTO SUL FUTURO DELL’OCCIDENTE

«È una favola immaginare l’Occidente come una sorta di Hulk impegnato contro i sette nani. Non è così. Non è più così»: lo avrebbe detto il Ministro della Difesa Guido Crosetto nell’ultima Conferenza degli ambasciatori italiani nel mondo, secondo un retroscena del “Corriere della Sera” che riporta i contenuti della riunione a porte chiuse avuta dal politico FdI ed ex democristiano.



Parlando con gli ambasciatori e prima ancora durante tutte le ultime riunioni con i colleghi Ministri della Difesa in ambito Ue e Nato, il monito di un esperto in materia come Crosetto è sempre lo stesso: l’Occidente rischia forte e le tensioni internazionali, guerre ovviamente comprese, mostrano la crisi costante dell’Alleanza Atlantica, di Stati Uniti e dell’Unione Europea. Da qui il “discorso” su Hulk: «il confronto tra il mondo delle democrazie e quello delle autocrazie si prospetta duro, difficile, sfidante». La crisi delle democrazia continua e la guerra in Ucraina e in Medio Oriente lo certifica una volta di più: il Ministro parla di «debolezza di Hulk» e di «vigore dei sette nani», sottolineando come il resto del mondo anti-occidentale sia ben più preparato sotto ogni punto di vista alle prossime sfide globali.



RUSSIA, CINA, IRAN: COSA DICE CROSETTO E COSA PUÒ FARE L’OCCIDENTE PER USCIRE DALLA CRISI

Secondo Crosetto la forza di approvvigionamento di tutti i Paesi Nato messi assieme – ha detto ancora alla conferenza, secondo quanto riporta il “Corriere della Sera” – «è nettamente inferiore a quella della Russia. Mosca, grazie alle sue industrie e agli aiuti di Cina, Iran e Corea del Nord in grado di ripristinare le scorte nei suoi arsenali a un ritmo che l’Occidente non riesce a tenere». In poche parole, ha detto il Ministro della Difesa, con questi Paesi «non c’è partita».



Il discorso finale fatto da Guido Crosetto ai colleghi e partner europei è molto semplice: «Vi invito a riflettere su questo tema, Una riflessione che ha chiesto anche al governo, quando ha presentato l’ottavo pacchetto di aiuti all’Ucraina». In sostanza il Ministro riporta i calcoli finora anche approssimativi sulla spesa per gli aiuti da dare all’Ucraina, pari a circa un miliardo e mezzo: «non si può pensare di difendere l’economia dimenticandoci di cosa significhi difendere i principi democratici. Perciò, anche nel 2024, continueremo ad inviare le armi necessarie a chi deve difendersi», ha anche ribadito nella recente intervista al “Foglio”. Errori sul campo, miopie nelle scelti sia di Ue che della Nato, non devono far desistere dall’intento di preservare la democrazia in Occidente: questo però va fatto aumentando il budget della Difesa in ogni Paese, altrimenti non si riuscirà a competere con i “sette nani”. «Quali sono gli obiettivi del Patto Nato a lungo termine? Faccio un esempio: nei Paesi Nato si sfornano un milione di ingegneri all’anno. Solo in Cina nello stesso periodo se ne laureano quattro milioni. Ecco, se non ci concentriamo su questi temi saremo destinati a perdere la sfida». Facendo un ulteriore esempio chiaro su quale pachidermica lentezza vede avanzare l’Occidente prima di ogni scelta, Crosetto ha osservato: «Abbiamo dovuto attendere un anno e mezzo prima di far entrare la Svezia. Putin ci ha messo un’ora per invadere l’Ucraina». Dal Medio Oriente all’est Europa, da Taiwan all’Africa, il problema e lo scontro democrazie-autocrazie rischia di essere il vero “snodo” geopolitico sul quale tutti fare enormi passi avanti di presa di coscienza e di investimenti.