Non in tv stavolta, bensì sui social, lo scontro durissimo tra Guido Crosetto e Dino Giarrusso. Il motivo è legato al tweet di qualche giorno fa di Matteo Renzi, nel quale l’ex premier annunciava l’uscita del suo libro. «Il Mostro è già disponibile online e sarà in libreria dal 17 maggio. Chi arriva alla fine di questo libro farà fatica a credere che tutto questo è realmente accaduto”», aveva scritto il leader di Italia Viva. L’esponente del Movimento 5 Stelle non si era lasciato sfuggire l’occasione di commentare velenosamente: «Hai scritto un libro ma non hai ancora imparato come sia più elegante (e più corretto) utilizzare il congiuntivo dopo il che, dunque scrivere “che tutto questo SIA realmente accaduto”. È allucinante che tu non abbia ancora imparato a scrivere in forma elegante. “Abbia”, non “hai”».



Allora il fondatore di Fratelli d’Italia si butta nella mischia attaccando il grillino. «No. In caso non ci sia dubbio si usa l’indicativo». Va in scena così il botta e risposta: «Sbagli. L’indicativo con il verbo “credere”, è una forma colloquiale inelegante (e sostanzialmente sbagliata). Vogliono il congiuntivo i verbi che esprimono volontà, aspettativa, opinione o convinzione. Si studia alle elementari, ma -se servisse- ecco la Crusca». Guido Crosetto allora deve precisare: «Era un tweet sul dubbio, non sul verbo…».



LITE GIARRUSSO E CROSETTO “MI PAGHERAI LE FERIE”

Ma Dino Giarrusso non ci sta e torna ad attaccarlo: «Guido, ti consiglio di non insistere, e -sempre- di parlare di cose di cui hai contezza. Questa tua precisazione è totalmente insensata: ti invito a studiare quali funzioni ha il modo congiuntivo nella lingua italiana, e quando va usato. Scoprirai che non è legato al dubbio». Non poteva mancare la replica di Guido Crosetto: «Te lo ridico: parlavo del libro non della frase! Il libro non consente dubbi perché è verità! Per Renzi! Che scrive il tweet! Ti spiegavo perché lui ha usato l’indicativo!!». Morale della favola: l’imprenditore aveva fatto una battuta su Renzi, il grillino non l’ha capito e se l’è presa pure con lui. «Vabbè amen. Prova a fartelo spiegare in privato da @bravimabasta». Poi però perde la pazienza e sbotta: «Ti ho spiegato con gentilezza perché ti avevo risposto così (non parlando del congiuntivo ma del fatto che per lui fosse la verità) ma vedo che continui. Allora cambio tono: studia l’inglese ignorante! Ti danno 20.000 € al mese per rappresentarci e farti capire!».



Si scende sul personale: «Guido, io l’inglese lo parlo, e dovresti saperlo. Sono laureato e non ho taroccato il mio curriculum millantando una laurea come mi risulta abbia fatto tu. Avete preso una cantonata, te lo dimostra pure un capolavoro della letteratura mondiale (e altri mille) e ancora parli? Su…». Guido Crosetto replica: «Abbiamo sentito tutti come lo parli e dopo questo tweet ci divertiremo a parlare anche della tua diffamazione appena scritto: quella storia ancora presente sui social fu smentita da un tribunale. Grazie per le ferie che mi pagherai». Infine, la questione si chiude col grillino che cita un’intervista al Corriere: «Però ho cercato… qui sei proprio tu a dire, è un virgolettato, d’aver raccontato una “piccola innocente bugia”… Guido caro, mi stai anche simpatico ma ho la certezza che tu ne STIA pestando una dietro l’altra…».