STRAGE CROTONE, IL SARCASMO DELL’ORDINANZA GIP CIOCIOLA FA DISCUTERE

Un’ordinanza con toni forti, quasi sarcastici, per alcuni sconvenienti e vicini a “black humour” in quanto si riferisce alla tremenda strage dei migranti a Crotone, ovvero quei 67 morti sulle spiagge di Cutro. Stiamo parlando del gip di Crotone Michele Ciociola che ieri ha firmato un’ordinanza molto importante nella quale ha convalidato gli arresti di due dei presunti scafisti (un turco e un pakistano, un terzo pakistano è invece ancora in fuga, ndr) alla guida del barchino naufragato a circa 100 metri dalle coste della Calabria negli scorsi giorni: il punto è che lo scritto, al netto del gergo in “giuridichese”, offre diversi spunti “fantasiosi” che hanno fatto discutere non poco media e opinione pubblica in queste ore.



«In attesa dell’atteso ed osannato turismo croceristico, l’Italia per alcuni giorni scopre altri esotici viaggi alla volta di Crotone e dintorni»: inizia così il “prologo” dello scritto in cui vengono poi confermati tutti i dati e le presunte irregolarità commesse dai due scafisti colpevoli della traversata tragica dalla Turchia fino alle spiagge di Cutro, provincia di Crotone. Ma questo è solo l’inizio, dato che nel resto del prologo si leggono altri passaggi molto curiosi: il giudice per l’udienza preliminare Ciciola parla delle bande di trafficanti di migranti dalla Turchia e li definisce «immarcescibili e sempre più opulente organizzazioni criminali che brindano all’ultima tragedia umanitaria», riferendosi all’ultimo terribile terremoto avvenuto in Turchia due settimane fa. I profughi che scappano vengono invece definiti «disperati disposti a tutto pur di mettersi alle spalle un crudele presente e – sottolinea il giudice di Crotone – un ancor più fosco futuro». Il viaggio “mortifero” ha trovato, sottolinea ancora Ciociola, «tragica epifania quanto già in tante occasioni sfiorato e preconizzato. Lungi dall’ergersi alla Cassandra di turno, chi scrive, gravato dagli orrori dell’ultima mareggiata pitagorica, si accinge a vagliare l’ultimo fermo disposto in materia di immigrazione clandestina».



MIGRANTI, GIP DI CROTONE: “SULLA GRATICOLA PER USO DI FRASI DESUETE”

Ancora gli scafisti di Crotone vengono chiamati dal gip come «principali nocchieri del mezzo nautico […] sul crinale esperienziale come, venuta meno la manovalanza russofona, negli ultimi mesi gli aurighi dei natanti siano quasi esclusivamente di nazionalità turca». Da ultimo, nella parte sulla qualifica giuridica dei fatti, il gip di Crotone conclude «lo sbarco in questione non può essere ritenuto frutto di un epifenomenico accordo tra quattro amici al bar che, imbattutisi per caso fortuito in almeno 180 disperati, decidono di affrontare i perigli del mare per speculare sul desiderio di libertà dei disperati medesimi». Toni sarcastici che servono a far capire tutto lo sdegno che il giudice prova per l’opera criminosa dei sospettati, ma che non sono stati apprezzati da tutti in queste ore di analisi e accuse sulla complicata tragedia di Crotone.



«Mi fa piacere che la stampa abbia avuto un motivo per fare sensazionalismo per qualche frase. Parliamo di poche frasi su 50 pagine di provvedimento di custodia cautelare», spiega lo stesso gip Ciaciola raggiunto dall’Adnkronos dopo gli articoli di commenti e critiche all’ordinanza siglata ieri. «Aurighi? Non so come parla lei o qual è il suo bagaglio lessicale, io ho il mio e lei il suo», attacca il giudice del Tribunale di Crotone, «Mettere sulla graticola una persona perché utilizza un termine desueto mi sembra un esercizio di stile che ha poco a fare con il giornalismo». Sempre all’Adnkronos il gip non passa oltre le critiche giunte da alcuni quotidiani e media: «Qualche suo collega invece di pensare ad altro pensa alle espressioni immarcescibili e quant’altro. Non ho altro da dire».