Bufera a Reggio Emilia: il Csm ha chiesto il trasferimento del procuratore Marco Mescolini per «credibilità compromessa». Un caso scoppiato a causa della pubblicazione delle chat con Luca Palamara: secondo quanto ricostruito dalla sezione disciplinare del Csm, le indagini sarebbero state direzionate «in base a personali convincimenti politici».



Per questo motivo il Csm ha chiesto il trasferimento del pm per evitare il rischio che qualsivoglia inchiesta sulla Pa «sia accompagnata dal sospetto di parzialità». Incompatibilità ambientale, l’ipotesi dei giudicanti riportata da Il Fatto Quotidiano. Ricordiamo che si è partiti dall’esposto presentato da quattro pm di Reggio Emilia in seguito alla pubblicazione della chat con Palamara, fondamentali per testimoniare un rapporto confidenziale e un interessamento sulla sua nomina.



CSM CHIEDE IL TRASFERIMENTO DEL PM MESCOLINI

Il Fatto Quotidiano rimarca che le quattro pm firmatarie dell’esposto hanno sostenuto che Mescolini abbia ritardato le perquisizioni in un’inchiesta sui bandi comunali di Reggio Emilia dopo le elezioni, una mossa considerata «un tentativo di favorire (o comunque non pregiudicare) la candidatura del sindaco uscente del Pd». Ma non è finita qui. Il Csm cita un altro caso particolarmente scottante: parliamo dei fatti di Bibbiano, l’indagine “Angeli e Demoni”. Una pm in audizione ha evidenziato che Mescolini ha preferito non notificare gli avvisi di fine indagine a gennaio perché c’erano le elezioni regionali in Emilia Romagna. Una serie di vicende che, secondo il Csm, hanno arrecato «un vulnus all’immagine della Procura di Reggio Emilia e hanno inevitabilmente generato un serio appannamento della figura del magistrato la cui credibilità, in un ambiente piccolo come quello reggiano, è stata fortemente deteriorata».

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