David Ermini, vicepresidente del Csm, smentisce con un comunicato ufficiale Piercamillo Davigo. «È falso che io abbia ricevuto informative, rapporti o note scritte» dall’allora consigliere. «Lo smentisco nel modo più categorico», afferma Ermini in merito alle notizie emerse oggi. Ma non è l’unica smentita che fa. Nella nota, infatti, aggiunge di non essersi fatto «portatore di ringraziamenti o indicazioni da parte del presidente della Repubblica». A suo dire, quei verbali segreti di Piero Amara non sarebbero mai finiti nelle sue mani. Una replica quella del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura rispetto a quanto riportato dal Corriere della Sera, secondo cui Piercamillo Davigo avrebbe consegnato i documenti secretati con le dichiarazioni di Piero Amara sulla fantomatica loggia Ungheria a David Ermini nel maggio 2020 (e ne avrebbe parlato anche con Nicola Morra). Ermini, dal canto suo, nega che ci sia stata la consegna di questi documenti, limitandosi a parlare di confidenze ricevere dall’ex consigliere del Csm per le quali aveva compreso che poteva essere in possesso di alcune carte.
VERBALI AMARA, STORARI INTERROGATO OGGI
Questa mattina intanto è stato interrogato Paolo Storari, pm di Milano, indagato per rivelazione di segreto d’ufficio. Ad ascoltarlo il procuratore Michele Prestipino e i pm Fabrizio Tucci e Rosalia Affinito che sono titolari del fascicolo. Al termine dell’interrogatorio, che è durato circa due ore, gli inquirenti non hanno rilasciato dichiarazioni. «Storari non ha provocato assolutamente niente. Quello che è tecnicamente accaduto, è che delle informazioni, perché i verbali non sono che il supporto di informazioni, sono state comunicate ad una persona autorizzata a riceverle». Così l’avvocato Paolo Della Sala, legale di Paolo Storari, le cui dichiarazioni sono state riportate dall’AdnKronos. Inoltre, ha spiegato che il suo assistito a sua volta «le ha veicolate ad un organo istituzionalmente competente». Quindi, Storari «consegnò gli atti per tatto istituzionale». Di conseguenza, ritengono «perfettamente legittimo e conforme a legge quanto accaduto». Sull’interrogatorio, però, non ha rilasciato alcuna dichiarazione, perché «è di assoluta pertinenza dell’autorità giudiziaria».