È iniziato il processo sul caso Consip con l’ex Ministro dello Sport del Governo Renzi, Luca Lotti, presente in aula per l’udienza preliminare davanti al gup Clementina Forleo: travolto dallo scandalo Csm – per il quale Lotti è accusato (per ora solo dalle intercettazioni, non vi sono elementi penali ancora) di aver partecipato a diverse riunioni con Luca Palamara e altri consiglieri del Csm per discutere sulle nomine nelle Procure più importanti d’Italia – Lotti si è autosospeso dal Pd e oggi ha cominciato la sua lunga battaglia legale in aula per difendersi dalle accuse sul caso Consip, nel quale è imputato per favoreggiamento. Inevitabile però che le attenzioni fossero quasi tutte per le spinose vicende legate al Consiglio Superiore di Magistratura, e lo stesso parlamentare dem ha spiegato fuori dall’aula una volta per tutte la sua posizione: «Non mettevo bocca sulle nomine nelle Procure. Ho letto sui giornali che c’erano relazioni con la Procura di Roma ma queste non ci sono mai state, tanto è vero che la richiesta di rinvio a giudizio nei miei confronti è stata fatta e abbiamo iniziato l’udienza preliminare». Non solo, l’ex Ministro dello Sport ha poi aggiunto di aver smentito già negli scorsi giorni «le ricostruzioni lette su questa vicenda: l’ho già detto e scritto in maniera chiara con due post su Facebook» dove attaccava la mancata “protezione” della segreteria Zingaretti e dove rassegnava la sua autosospensione per il bene del Pd e del suo stesso sviluppo nelle indagini nelle prossime settimane.



PROCESSO CONSIP, LE DICHIARAZIONI DI LOTTI IN AULA

«Escludo categoricamente di aver parlato dell’inchiesta con l’allora amministratore delegato di Consip Luigi Marroni nel nostro incontro del 3 agosto 2016, anche perché non potevo riferire a Marroni ciò che non sapevo», è invece una delle prime dichiarazioni spontanee fatte da Luca Lotti nell’udienza davanti al gup di Roma Clementina Forleo. Ricordiamo come nel dicembre 2018, la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per il parlamentare Pd sul fronte favoreggiamento, archiviando invece la sua posizione sul presunto reato di rivelazione di segreti d’ufficio. Secondo quanto riportato da Open sulle dichiarazioni di Lotti oggi in aula, il dialogo con Marroni era semplicemente dovuto da questioni politiche e non personali: «Parlavo con Marroni perché ero informalmente delegato da Renzi a intrattenere rapporti per suo conto con Consip e altre partecipate». Per Lotti non avrebbe avuto senso parlare con Marroni delle indagini in corso, anche e soprattutto perché lui stesso si era detto contrario alla nomina dell’ad in Consip «per ragioni politiche essendo il Marroni legato ai nostri avversari interni di partito e in particolare era legato al Presidente della regione Rossi» ha spiegato ancora davanti alla Procura l’ex Ministro dello Sport.

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