Con il nuovo Dpcm che dovrebbe entrare in vigore a partire da mercoledì 7 ottobre, il paese potrebbe di fatto tornare al mese di maggio. Non vi è ancora nulla di ufficiale ma stando al Corriere della Sera è probabile che si ritorni alle mascherine obbligatorie all’aperto in tutta Italia. Prevista inoltre una forte stretta sulle feste private e le cerimonie, leggasi battesimi, funerali e matrimoni in particolare. Nel primo caso potrebbe essere ammesse solo un numero decisamente ristretto di partecipanti, nel secondo, potrebbero svolgersi a numero totalmente chiuso. Bisognerà poi capire come si interverrà sulla movida, e in questo caso non è da escludere una chiusura anticipata dei locali, ma soprattutto maggiori controlli e un inasprimento delle misure. Cambierà in particolare il rapporto fra la Regioni e lo Stato, e in questo caso si tornerà alla Fase 1, quando il premier firmava il nuovo Dpcm e le Regioni potevano al massimo inasprire il provvedimento, ma senza alcuna deroga, cosa invece fattibile in questa fase. E a riguardo c’è già chi storce il naso, come il neo-rieletto governatore della Liguria Toti: «Riterrei intollerabile togliere poteri alle Regioni all’indomani della rinnovata fiducia alla maggior parte dei governatori che hanno gestito emergenza covid. Sarebbe un vero e proprio esproprio democratico. Le Regioni hanno dimostrato capacità, lucidità ed esperienza sul territorio, gli Enti locali hanno contribuito in modo decisivo alla gestione dell’emergenza e alla fase della ripartenza. Interventi mirati di chi conosce il territorio possono essere più efficaci di misure generalizzate che deprimono l’economia con risultati modesti sul fronte dell’epidemia». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
NUOVO DPCM: PROPOSTO COPRIFUOCO. CTS A GOVERNO “STRETTA SU MOVIDA E INCONTRI PRIVATI”
Sono diverse le indicazioni che il Comitato tecnico scientifico sta dando in questi giorni al Governo in vista del nuovo Dpcm che sarà varato mercoledì. Ad esempio, il Cts suggerisce di contingentare le presenze a feste private, eventi e cerimonie. Stando a quanto riportato da RaiNews24, la linea del Cts per invertire la tendenza che ora vede un aumento significativo dei casi di coronavirus e scongiurare il lockdown generale è una stretta sulla movida. Quindi, tra le misure anti-contagio che potrebbero essere incluse nel nuovo Dpcm potrebbe esserci l’anticipo degli orari di chiusura dei locali, oltre che un aumento significativo dei controlli e l’obbligo di mascherine all’aperto. Domani è in programma un incontro tra il Comitato tecnico scientifico (Cts) con i dirigenti del ministero della Salute, al quale è stato convocato anche il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. L’intenzione è fare il punto della situazione sull’approvvigionamento dei materiali ospedalieri, in particolare su Dpi dei sanitari, come mascherine Ffp2 e Ffp3 in vista dell’aumento della pressione sulle strutture ospedaliere a causa dell’evoluzione epidemiologica in Italia.
CTS, DOMANI INCONTRO CON ARCURI
Si tratta di un incontro di preparazione alla nuova fase della stagione autunnale e invernale, in previsione di un incremento della necessità di dispositivi di protezione individuale e di “possibili mancanze”. Per scongiurarle saranno incrementati gli approvvigionamenti di mascherine, anche se al momento non ci sarebbero criticità, secondo quanto appreso da RaiNews24. “È per evitare la saturazione che bisogna tenera alta l’attenzione”, ha dichiarato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, istituto di riferimento del Governo sul Covid-19, nonché membro del Comitato tecnico scientifico. Al Fatto Quotidiano ha spiegato che nel complesso l’Italia sta reggendo: “Ora però c’è la necessità che le Regioni lavorino in maniera sempre più stretta e coordinata perché un modello di risposta venga attuato in maniera uniforme in tutta Italia. Dipende da noi. Chi non si sente responsabile non ha capito la situazione”.