Una autentica rivoluzione nei nomi e nelle professionali, Mario Draghi anticipa i tempi e di concerto con il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio approva una nuova ordinanza per cambiare del tutto (o quasi) il Cts. Restano Locatelli, Brusaferro e Rezza, ma cambiano tutti gli altri con notevole riduzione nei numeri – 12 e non più 24 – e novità importante sulle professionalità scelte: «Il Capo Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, preso atto delle recenti dimissioni del Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, dottor Agostino Miozzo, e in relazione alla nuova fase dell’emergenza coronavirus, con l’accelerazione delle attività inerenti al nuovo piano vaccinale, ha ritenuto opportuno razionalizzare le attività del CTS, al fine di ottimizzarne il funzionamento anche mediante la riduzione del numero dei componenti», spiega l’ordinanza appena firmata dal Capo di Dipartimento Curcio.
Il Capo Dipartimento, d’intesa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha avviato il percorso per la formalizzazione di una nuova ordinanza di protezione civile «che modifichi l’attuale assetto del Comitato Tecnico Scientifico, prevedendo la partecipazione del Presidente del Consiglio Superiore di Sanità del Ministero della Salute (in qualità di coordinatore del Comitato), del Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (in qualità di portavoce del Comitato), del Direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”, di un componente designato dal Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome, del Presidente del Comitato Etico dell’Istituto Nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”, del Direttore Generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, del Presidente dell’AIFA oltre che di un componente indicato dal Dipartimento della protezione civile». Non solo, tali profili vengono integrati con «un esperto in materie giuridico-amministrative, cui affidare le funzioni di segretario verbalizzante del Comitato, nonché da altri tre esperti sia nelle materie attinenti alla sanità, sia in quelle statistico-matematiche».
Ecco dunque i 12 nomi ufficiali che entrano nella nuova squadra del Comitato Tecnico Scientifico:
– Silvio Brusaferro, Presidente Iss (portavoce),
– Franco Locatelli, Presidente Css (coordinatore)
– Sergio Fiorentino, avvocato dello Stato (segretario)
– Giuseppe Ippolito (direttore Malattie Infettive Spallanzani, Roma)
– Cinzia Caporale (commissione etica Cnr)
– Giorgio Palù (virologo, Presidente Aifa)
– Giovanni Rezza (direttore generale Ministero Salute)
– Fabio Ciciliano (medico disastri e emergenze)
– Sergio Abrignani (patologo, Università degli Studi di Milano)
– Alessia Melegaro (statistica e demografa, Università Bocconi Milano)
– Alberto Giovanni Gerli (ingegnere, esperto previsione contagi)
– Donato Greco (infettivologo e virologo, Sapienza di Roma)
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VERSO AZZERAMENTO DEL CTS
Matteo Salvini
lo richiede da tempo e lo ha ribadito anche negli ultimi giorni, ma ora sembra prossima la decisione del Premier Mario Draghi che potrebbe confermare – clamorosamente – l’azzeramento (o quasi) del Cts. I rumurs che circolano nelle ultime ore sono stati “confermati” dall’anticipazione data da Dagospia nel pomeriggio: «oggi Mario Draghi potrebbe sostituire tutti i membri del Comitato Tecnico Scientifico». L’occasione è fornita dall’addio del coordinatore Agostino Miozzo, confermato dal Governo nella giornata di ieri: «lascio l’incarico di coordinatore del Comitato tecnico-scientifico per diventare consulente del ministro per l’Istruzione Patrizio Bianchi», ha spiegato lo stesso Mozzo nell’odierna intervista al Corriere della Sera.
A Repubblica invece Miozzo dà uno spunto di riflessione in più che potrebbe rientrare nella discussione sul presunto azzeramento delle prossime ore: «il Cts ha esaurito il suo motivo di essere. Ha lavorato bene, con coraggio, per 13 mesi. Possiamo dire che tra vuoti istituzionali e risposte da sperimentare ha contribuito a salvare questo Paese, ma adesso non serve più». Secondo Agostino Miozzo, la nuova governance scelta direttamente da Draghi – commissario all’emergenza Figliuolo e Protezione Civile con Curcio – «è pienamente in campo. Credo che in uno o due mesi al massimo il Cts possa sciogliersi, meritando l’applauso della Nazione».
CTS, ECCO CHI RESTA (E CHI VA)
Draghi nel giro di poche settimane è riuscito prima ad azzerare del tutto la “cabina di regia” sulla pandemia, sostituendo Arcuri e Borrelli con il generale Francesco Paolo Figliuolo e il nuovo capo del Dipartimento Protezione Civile Fabrizio Curcio, ma ora potrebbe essere pronto a un cambiamento ancora più consistente (almeno nei numeri): lo “scoop” di Dagospia rivela del possibile azzeramento del Cts, con fermi solo i membri Silvio Brusaferro (Presidente Istituto Superiore di Sanità) e Franco Locatelli (Presidente Consiglio Superiore di Sanità). Per tutti gli altri – da Iachino a Iavicoli, da Magrini a Ruocco, da Sebastiani a Richeldi e Rezza – potrebbe non essere confermata la carica attiva di membro del Comitato Tecnico Scientifico.
In attesa di capire se effettivamente Draghi passerà all’azione anche sul fronte “esperti”, quello che è certo è la sostituzione che a breve dovrà avvenire sul fronte del coordinatore: fuori Miozzo, si fa il nome di Fabio Ciciliano, medico e dirigente della Protezione Civile, per dare ancor più continuità all’azione Figliuolo-Curcio su piano vaccinale e decisioni anti-Covid. La “rivoluzione” morbida del nuovo Presidente del Consiglio è pronta a proseguire, anche se per il momento tutto tace da Palazzo Chigi: vedendo quanto avvenuto con Arcuri e Borrelli nei giorni scorsi, tutto potrebbe essere in maniera rapida essere normato con una nomina nel prossimo Consiglio dei Ministri.