Potrebbero slittare le elezioni programmate per il prossimo 20 e 21 settembre. Un election day che nelle intenzioni raggrupperà elezioni regionali, comunali e l’atteso referendum sul taglio dei parlamentari. L’aumento progressivo dei contagi da coronavirus in Italia, arrivati ormai ai livelli di fine maggio dopo un’estate passata con la pandemia sempre presenta, ma tenuta sotto controllo con numeri bassi, rischia però di impedire il regolare accesso al voto. E oltre alle elezioni è a rischio anche la ripresa della scuola, programmata meticolosamente ma che si sperava potesse avvenire il prossimo 14 settembre con numeri ben diversi rispetto a quelli che la protezione civile sta snocciolando ogni giorno. E il quadro generale è ancora più fosco se si pensa a quanto sta accadendo all’estero, da dove potrebbero arrivare contagi di ritorno, alla fine delle vacanze, in grado da far scattare una vera e propria seconda ondata di covid-19 nel nostro paese. E le elezioni del 20 e 21 settembre sarebbero il primo appuntamento a pagare l’impossibilità di un ritorno alla vita normale.



RINVIO ELEZIONI? IL CENTRODESTRA INSORGE

L’ipotesi del rinvio di una tornata elettorale strategicamente molto importante fa però insorgere il centrodestra, con i suoi esponenti che temono di non poter sfruttare un’occasione che, sondaggi alla mano, dovrebbe rivelarsi molto propizia. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato sui suoi profili social: “”Pensare di sospendere le elezioni di settembre accampando la scusa del virus, così da evitare una sconfitta annunciata, sarebbe un attentato alla democrazia da parte del governo. La Lega e gli italiani sono pronti a reagire, con forza e compostezza, a questo eventuale, ennesimo gravissimo attacco alla libertà“. Anche l’alleata Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia, ha usato Facebook per respingere con forza l’idea di rinviare le elezioni del 20 e 21 settembre, prendendosela principalmente con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Avevano spergiurato che la proroga dello stato di emergenza era solo una formalità ‘tecnica’. Poi, grazie a quella proroga, con un semplice atto amministrativo (senza passaggio parlamentare o firma del Presidente della Repubblica), chiudono i locali e introducono nuove limitazioni alle libertà costituzionali. E ora creano i presupposti per poter far saltare le elezioni regionali del 20 settembre se i sondaggi dovessero essere sfavorevoli all’accozzaglia PD-M5S. Niente scherzi da regime autoritario, caro Conte.”

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