Due punti su tutti quelli contestati da Agostino Miozzo al Governo nell’intervista odierna al Corriere della Sera, e non sono da poco: piano vaccini e gestione delle regole Covid, i capisaldi dell’azione di contenimento della pandemia Covid-19. Per il coordinatore nazionale del Comitato Tecnico Scientifico tanto la campagna di vaccinazione quanto le continue “sirene” su possibili lockdown locali o nazionali vanno “corretti” perché all’attuale stato delle cose si rischia di rimanere in costante crisi: «Siamo in piena emergenza, ma vedo ancora troppa improvvisazione. A un anno dalla dichiarazione dello stato di emergenza dico che se vogliamo battere questo virus non possiamo permetterci altri errori. Rischiamo di pagarli a caro prezzo».
L’elenco degli errori commessi dalla politica e dal Governo in questi mesi sono diversi – pur riconoscendo la bontà di molti provvedimenti, specialmente all’inizio della pandemia: l’assenza della medicina del territorio oltre all’incapacità e all’impreparazione del sistema a vivere situazioni di emergenza è l’errore più grave secondo Miozzo, «La gestione delle crisi non si improvvisa, mai. O sei preparato o soccombi e ne sei travolto». Sui vaccini in particolare il membro di Protezione Civile e Cts non lesina critiche al piano di Speranza e Arcuri, pur senza citarli direttamente: «più che ritardo, vedo ancora molta improvvisazione e poca preparazione del territorio nell’affrontare la campagna vaccinale».
CTS, LE DURE CRITICHE AL GOVERNO
Per Miozzo non è dato sapere quanto si sarebbe potuto o dovuto fare di più finora, anche perché lamenta – passaggio assai poco secondario – «quei dossier sono ancora secretati»: di certo però il coordinatore del Cts avrebbe voluto vedere meno disordine e cattiva gestione su “furbetti” del vaccino, scarsa informazione sulle prospettive, poca comunicazione dedicata a fasce diverse della popolazione». Dai vaccini al sistema di gestione e contenimento del Covid, Miozzo ne ha anche per tutti quelli che continuano a ribadire che con più lockdown si sarebbe risolto prima e meglio la pandemia (cfr. consigliere Ministero della Salute, Walter Ricciardi ma anche diversi Ministri più “rigoristi”): «I pontefici del lockdown lo fanno normalmente dall’alto della loro condizione sociale privilegiata. Ci sono milioni di persone in estrema sofferenza, milioni di aziende che chiudono gettando nella disperazione famiglie che non hanno più reddito. Lo Stato interviene con sussidi parziali, che però non possono supplire alle innumerevoli esigenze quotidiane». Chiosa finale sul rapporto tra Cts e politica, e pure qui non mancano i “siluri” da parte di Agostino Miozzo: «Comitato usato per giustificare scelte politiche? Ci hanno provato e giudico questo atteggiamento in un’ottica di debolezza della politica. Una debolezza che ricerca nella dimensione scientifica soluzioni a problemi che sono e devono rimanere squisitamente politici».