OGGI CTS SU PROPOSTA REGIONI PER NUOVO BOLLETTINO

Tornerà a riunirsi oggi il Comitato Tecnico Scientifico: sul tavolo la discussione “del momento”, ovvero la possibilità – o necessità – di modificare il bollettino giornaliero che da due anni riporta i dati Covid e l’evoluzione della pandemia. Non tanto per un motivo di “mera comunicazione” (meno allarmismo visto che con la variante Omicron ci sono sì più contagi ma con incidenza su effetti gravi) ma per una “fotografia” il più esatto possibile riguardo l’andamento reale del Sars-CoV-2 nel nostro Paese.

Non solo le proposte di singoli scienziati e politici (Matteo Bassetti su tutti, ma anche i sottosegretari alla Salute Costa e Sileri e il presidente Aifa Palù), in settimana il report della Fiaso (Federazione Italiana Aziende Sanitarie Ospedaliere) ha evidenziato come ad oggi circa il 34% dei ricoverati Covid in Italia – studio campione su 6 grandi aziende ospedaliere di tutta Italia – sono in realtà curati per altre patologie e non per sintomi Sars-CoV-2. Il tutto va aggiunto alle considerazioni internazionali fatte in Spagna e Uk dove si pensa, con l’arrivo della variante Omicron che pian piano dovrebbe soppiantare la Delta, di trattare la pandemia da Covid più come un’epidemia di influenza. Ecco che il quadro che emerge impone una considerazione sulla comunicazione e lo stesso calcolo dei dati: inoltre va considerato, come ha spiegato ieri il Presidente del Veneto Luca Zaia, l’attribuzione di una fascia – gialla, arancione, rossa – è dettata proprio dal numero di ricoveri e terapie intensive. Dunque ha una forte incidenza sulla vita dei cittadini e per questo, spiega il Governatore Fontana, «occorre massima trasparenza possibile su quali siano i veri dati sul Covid, chi sia vero ricoverato con sintomi Covid e chi no anche se comunque positivo».

NUOVO BOLLETTINO, LA CIRCOLARE DEL MINISTERO

In serata del 13 gennaio l’Istituto Superiore di Sanità aveva frenato sulla richiesta delle Regioni, pubblicando le FAQ aggiornate sul fronte “positività Covid” e ribadendo «L’importanza di monitorare i casi attraverso la sorveglianza non va confusa con i criteri con cui si decidono le indicazioni per casi e contatti. In queste FAQ sono sintetizzate le principali risposte relative alle definizioni di caso ai fini della sorveglianza epidemiologica e alle modalità per definire le misure di auto-sorveglianza, quarantena e isolamento». Stamane però il Ministero della Salute ha inviato una circolare a tutti gli assessori regionali alla Sanità dando ragione in parte alle stesse Regioni – su tutte Lombardia e Piemonte che nei giorni scorsi avevano annunciato il cambio di calcolo sul bollettino Covid, con destinazione tra ricoveri per e con Covid: «I pazienti ricoverati in ospedale per cause diverse dal Covid che risultino positivi ai test per il virus SasrCoV2, ma asintomatici, qualora assegnati in isolamento al reparto di afferenza della patologia, saranno conteggiati come ‘caso’ Covid ma non saranno conteggiati tra i ricoveri dell’Area Medica Covid». Non cambia invece la definizione di caso Covid: chiarisce il Ministero, che qui dà invece ragione all’Iss, «i positivi asintomatici e vaccinati continueranno ad essere conteggiati nel bollettino quotidiano». In termini pratici, il flusso giornaliero aggregato nel bollettino del Ministero della Salute sarà aggiornato con un nuovo campo “n. pazienti Covid ricoverati per cause diverse”: finché non sarà introdotto, spiega la circolare, «i dati afferenti a questi casi andranno inseriti nel campo “Note generali”». Le Regioni chiedono al Governo di semplificare il più possibile la vita ai cittadini positivi al Covid ma vaccinati e senza alcun sintomo/problema di salute: le varie istanze fin qui riassunte saranno tutte frutto di discussione nella riunione Cts attesa in giornata.