Dopo l’indiscrezione del Corriere della Sera, il Comitato tecnico scientifico frena in merito alla possibilità di ristoranti e bar aperti fino alle 22 in zona gialla e a pranzo in quella arancione. «Una rimodulazione dei pacchetti di misure potrebbe modificare l’efficacia nella mitigazione del rischio». Questa la risposta fornita al ministero dello Sviluppo economico in merito alla riapertura dei pubblici esercizi. Gli esperti però rimandano «alle valutazioni del decisore politico». In ogni caso, sempre per quanto riguarda i rischi, ritengono che vadano «considerate le diverse tipologie dei pubblici esercizi, distinguendo» tra ristoranti e bar.
Il Cts fa poi riferimento al verbale della riunione del 26 gennaio in cui sono espresse anzi «alcune considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia del servizio reso». Una doccia gelata, dunque, per chi aveva richiesto le riaperture di bar e ristoranti fino alle 22. Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, aveva dato per scontata una rimodulazione delle misure preventive. (agg. di Silvana Palazzo)
RISTORANTI APERTI LA SERA: VIA LIBERA CTS?
Ristoranti aperti anche la sera in zona gialla, a pranzo in zona arancione dal 5 marzo. È questa la grande novità che arriva dal Comitato tecnico scientifico. Dopo vari incontri con la Fipe di Confcommercio e la Fiapet di Confesercenti, due giorni fa, secondo il Corriere della Sera, è arrivato il via libera degli scienziati che aprono così la strada a nuovi protocolli. La decisione, però, spetta al governo in vista del nuovo Dpcm. A tal proposito, bisogno stabilire se queste decisioni rientrano negli affari correnti. In ogni caso gli scienziati vogliono che resti alta l’attenzione per il rischio Covid, per questo prevedono comunque delle limitazioni. Ad esempio, secondo il Cts bisogna mantenere obbligatorie le mascherine e il distanziamento di un metro tra tavoli e nei luoghi di passaggio. Bisogna mantenere anche un numero massimo di persone al tavolo, nello specifico quattro se non sono conviventi. E non deve mancare il bollino all’ingresso con il numero massimo della capienza del locale. Per quanto riguarda, invece, i bar, distanza per il servizio a banco e provvedimenti per evitare assembramenti di persone alla cassa o in attesa di essere servite.
STOPPANI “RISULTATO SIGNIFICATIVO”
Enrico Stoppani, presidente di Fipe Confocommercio, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, è soddisfatto del via libera del Comitato tecnico scientifico. «È un risultato significativo che arriva grazie ad un confronto non certo urlato, ma molto intenso e propositivo», le sue parole riportate dal Corriere della Sera. «Ai tavoli istituzionali ci siamo evidentemente fatti portavoce – ha aggiunto – del grande disagio del settore, ma abbiamo anche cercato delle soluzioni realistiche e tempestive». Evidentemente anche il Cts ritiene che si possa tornare a lavorare in sicurezza. Stoppani ha colto l’occasione per ringraziare il ministro Patuanelli, la sottosegretaria Morani e il Cts «per l’attenzione dimostrataci e per la volontà di arrivare ad un risultato». Ma ha mandato un messaggio anche al premier incaricato Mario Draghi: «Ci auguriamo che il Governo che si sta costituendo in questi giorni provveda nel più breve tempo possibile all’emanazione di un nuovo Dpcm per consentire di aprire a cena fino alle 22 in fascia gialla e durante le ore diurne in fascia arancione a chi ha spazi con tavoli».