Cuba, l’Assemblea Nazionale del Potere Popolare ha votato, senza preventive consultazioni pubbliche, la proposta di legge per inserire le pratiche di eutanasia e suicidio assistito nel pacchetto dei diritti degli assistiti dal sistema sanitario pubblico. Si tratta del secondo paese in America Latina, dopo la Colombia, che autorizza questa scelta per i pazienti che intendono sospendere definitivamente le terapie per il mantenimento in vita e per  i malati terminali. Aggiornando quindi il quadro giuridico nell’ambito della salute viene riconosciuto il diritto alla morte dignitosa, come viene affermato nella bozza finale del testo della legislazione: “Il diritto delle persone a una morte dignitosa è riconosciuto nelle decisioni di fine vita, che possono includere la limitazione dello sforzo terapeutico, le cure continue o palliative e le procedure valide che pongono fine alla vita“.



L’approvazione è arrivata venerdì 22 dicembre, e ancora non ci sono state dichiarazioni da parte dei rappresentanti religiosi nel paese, in particolare dalla Chiesa cattolica romana cubana, che non è stata immediatamente disponibile per un commento.  Mentre nel mondo medico, specialmente da chi opera in campo oncologico c’è stata soddisfazione.



Cuba, approvata l’eutanasia legale, la libertà di scelta sul fine vita entra nei diritti dei pazienti della sanità pubblica

L’agenzia di stampa Reuters ha riportato, in occasione dell’approvazione dell’eutanasia a Cuba, le dichiarazioni di diversi operatori sanitari che hanno commentato la decisione dell’Assemblea Nazionale molto positivamente. Il dottor Alberto Roque, che è professore di bioetica ed opera presso l’Istituto oncologico dell’Avana, ha dichiarato di aver accolto con molto favore la nuova misura, dicendo che questa costituisce: “il quadro giuridico per la futura eutanasia in qualsiasi sua forma, cioè attiva eutanasia o suicidio assistito.



Ribadendo anche come, seppure nessun organo di stampa o media a Cuba avesse preventivamente parlato di una probabile decisione in merito da parte delle istituzioni, molti nel settore sanitario sapevano che sarebbe presto stato approvato un provvedimento. Dallo stesso istituto, ha parlato l’infermiera Suaima Lopez, dicendo che: “Le famiglie vogliono mantenere in vita i propri cari fino all’ultimo momento, ma bisogna pensare a coloro che soffrono“.