A Cuba la benzina registrerà a breve un aumento superiore al 500%. A partire dal prossimo 1 febbraio, come riferisce TgCom24.it, il prezzo di un litro di carburante passerà dagli attuali 25 pesos cubani, circa 20 centesimi di dollaro, a 132, leggasi 1,10 dollari, esattamente +528 per cento. Ad annunciarlo è stato il ministro delle Finanze e dei Prezzi, Vladimir Regueiro, un aumento nell’ambito di una serie di misure messe in atto dall’esecutivo cubano per invertire la crisi economica che sta attraversando da tempo il Paese.
Secondo alcune stime ufficiali, come si legge ancora su TgCom24.it, il PIL, il prodotto interno lordo, è sceso fino al 2 per cento nel 2023, mentre l’inflazione ha chiuso al 30 per cento. Come sottolineato da L’Avvenire, dopo che Cuba è stata abbandonata dagli storici alleati della Russia, e senza il petrolio di Maduro, la nazione centroamericana è stata costretta a tagliare molte delle sovvenzioni statali che hanno evitato una vera e propria rivoluzione in passato.
CUBA, PREZZO BENZINA AUMENTERÀ DEL 500% DOPO STOP SOVVENZIONI: “QUI IL CARBURANTE PIÙ ECONOMICO AL MONDO”
“Il Paese non può mantenere il prezzo del carburante, che è il più economico del mondo se confrontato con i prezzi di altri Paesi”, le parole del ministro dell’Economia, Alejandro Gil. Di fatto, come ironizzano alcuni analisti, ciò che le sanzioni o la legge Helms Burton degli Stati Uniti sui commerci e l’embargo non sono riuscite a fare, lo sta facendo il libero mercato.
L’esecutivo ha anche comunicato un’espansione del bilancio pubblico per il 2023, di modo da aumentare il deficit fiscale del 44 per cento, pari a circa il 15 per cento del PIL per gli analisti. Nel frattempo la fuga da Cuba e la povertà non si placano e già 182mila cubani hanno chiesto e ottenuto la nazionalità spagnola, così come reso possibile dalle “legge dei nipoti”, che permette a “tutti i nati fuori di Spagna da padre o madre o nonni originariamente spagnoli”, di ottenere appunto il nuovo passaporto, muovendosi così liberamente nello spazio Schengen.