Che Ilaria Cucchi e Matteo Salvini non siano mai “amati” non è certo notizia di ieri: eppure dopo l’intervento di ieri sera a Bologna al PalaDozza del leader della Lega sulla sentenza che finalmente restituisce un po’ di pace e giustizia alla famiglia di Stefano Cucchi la polemica tra l’ex Ministro e la sorella del geometra ucciso a botte nel carcere di Rebibbia da due carabinieri è riesplosa. Nasce tutto dalla sentenza che condanna a 12 anni due militari per «omicidio preterintenzionale», mettendo fine a 10 anni di silenzi, depistaggi e falsità compiute da alcuni carabinieri e medici: in serata un cronista di Fanpage chiede provocatoriamente a Salvini, giunto a Bologna per la campagna elettorale pro-Borgonzoni in Emilia Romagna, se non sentisse il caso di produrre delle scuse per quanto affermato nel passato proprio sul caso Cucchi («io sto sempre con le forze dell’ordine, non credo che qualcuno si diverta a picchiare dei detenuti»). Il leader della Lega allora replica a tono «Sono vicinissimo alla famiglia, la sorella l’ho invitata al Viminale. Se qualcuno ha usato violenza ha sbagliato e pagherà. Questo testimonia che la droga fa male, sempre e comunque. E io combatto la droga in ogni piazza». Proprio quell’accostamento, forzato, fa accendere ancora di più la polemica con il cronista che incalza e Salvini che allora risponde «In Italia chi sbaglia paga. Punto. Però non posso chiedere scusa per eventuali errori altrui».
LA REPLICA DI ILARIA CUCCHI A MATTEO SALVINI
La sentenza del giudice di Roma conferma che ad uccidere Stefano Cucchi non sia stata la droga ma le botte scagliate da alcuni carabinieri, ma quando viene ricordato a Salvini nel PalaDozza di Bologna, la risposta è secca «Condanno e sono vicino. Per quello che mi riguarda, da senatore e da papà combatterò la droga in ogni angolo d’Italia. Ma questo almeno lo posso dire? Posso dire che sono contro ogni genere di ogni spaccio di droga?». In mattinata oggi arriva la prima replica della sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, che non le manda a dire all’ex Ministro col quale i rapporti sono tesi per l’appunto da molto tempo «Che c’entra la droga? Salvini perde sempre l’occasione per stare zitto. Contro questi personaggi ci siamo dovuti battere per anni. Tanti sono stati chiamati a rispondere in un’aula di giustizia e non escludo che il prossimo possa essere Salvini». Annuncia così la possibilità di querelare il leader del Carroccio nell’intervista a Radio Capital e poi su Rai News24 rilancia ancora «mi sa che Salvini è rimasto ancora sotto i fumi del mojito. Anch’io da madre sono contro la droga, ma Stefano non è morto di droga».