Al largo della Puglia, precisamente a Torre Guaceto in provincia di Brindisi, è stato salvato un cucciolo di squalo elefante. Dopo una prima “rianimazione”, il piccolo esemplare, appena 1,60 metri di lunghezza (da adulto ne raggiunge addirittura 8), è stato rimesso in libertà.

«Quello che è accaduto oggi – ha dichiarato Paolo Guidetti, dirigente di ricerca della Stazione Zoologica “Anton Dohrn”, Istituto Nazionale di Biologia, Ecologia e Biotecnologie Marine – valorizza ancora una volta il ruolo delle Aree marine protette per la tutela di specie in pericolo, anche quelle non sedentarie o che non vivono nei confini delle Aree Marine Protette. Gli operatori della pesca artigianale, sensibilizzati da anni di collaborazione con le Aree Marine Protette si sono rivolti subito all’ente gestore di Torre Guaceto, il cui personale ha immediatamente contattato i ricercatori che hanno a loro volta identificato la specie, lo stadio giovanile e quindi dato le direttive corrette su cosa fare. Tutta la catena, che mette a frutto una collaborazione costruita su tanti anni di lavoro insieme, ha determinato il successo dell’operazione. Le Aree marine protette hanno il grande merito, quindi, non solo di proteggere direttamente la biodiversità e riorientare le attività umane verso pratiche più sostenibili, ma anche quello di creare relazioni umane e convergenze di intenti». Agg. di Silvia Polvere



CUCCIOLO DI SQUALO ELEFANTE: SALVATO DAI PESCATORI PUGLIESI

Straordinaria salvataggio avvenuto oggi in provincia di Brindisi, nel comune di Torre Guaceto (in Puglia): un giovane esemplare di squalo elefante è stato tratto in salvo. A trovarlo, come racconta trmtv.it, alcuni pescatori ed operatori del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto. Una volta scattato “l’allarme”, sul posto si sono recati i ricercatori della stazione zoologica, che hanno prestato le prime cure allo squalo; nel dettaglio l’esemplare è stato sottoposto a delle manovre di ossigenazione, di modo che la sua re-immissione in mare avvenisse in totale sicurezza e sopravvivesse, dopo di che è stato liberato e gettato nuovamente nelle acque. Stando a quanto hanno potuto capire gli addetti ai lavori, si trattava di un esemplare femmina di pochi mesi, lungo all’incirca un metro e 60 centimetri, una misura decisamente “minuta” tenendo conto che un esemplare adulto di squalo elefante può arrivare fino ad una lunghezza di otto metri, secondo pesce più grande al mondo.



CUCCIOLO DI SQUALO ELEFANTE SALVATO: UN EVENTO ECCEZIONALE

Le sue dimensioni non devono comunque spaventare visto che lo squalo elefante è totalmente inoffensivo per l’uomo non avendo i denti, e nutrendosi solo di plancton, trattenendone all’incirca 200 chilogrammi. Di solito lo si trova nell’oceano Atlantico e nel mar Mediterraneo, e percorre in media circa 50 chilometri al giorno. “Siamo tutti molto emozionati – le parole del numero uno del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Corrado Tarantino – per la grande sorpresa prima e l’enorme soddisfazione poi, che ci ha donato questo episodio. Oggi – ha proseguito – si è compiuto un piccolo miracolo, abbiamo salvato la vita di un piccolo protetto. E ciò è accaduto perché da anni lavoriamo strenuamente sul fronte della sensibilizzazione e a stretto contatto con il mondo scientifico. Siamo riusciti a salvare questo squalo, in primis, perché i pescatori che lo hanno trovato sono stato abbastanza sensibili da contattarci per chiedere il nostro intervento e, in seconda istanza, perché, sempre pronti a dare il proprio supporto, i ricercatori hanno diretto il nostro operato sul campo”. La scoperta di oggi viene ritenuta quasi eccezionale in quanto è raro trovare piccoli di squalo elefante, visto che i “salvataggi” riguardano per lo più animali di età superiore.