La cucina italiana è stata candidata a patrimonio dell’umanità immateriale dell’Unesco. Il ministero della Cultura assieme a quello dell’Agricoltura hanno fatto sapere che il governo italiano ha voluto candidare appunto «la cucina italiana, tra sostenibilità e diversità bioculturale» all’ambizioso riconoscimento. Si tratta di un traguardo, che se mai dovesse essere raggiunto, valorizzerebbe ancor di più la relazione strettissima che esiste fra la cultura e il cibo italiano, così come sottolineato dai colleghi di Vanity Fair, e che è percepita dalla comunità mondiale non solo come un fenomeno culturale e identitario ma anche e soprattutto un modo di essere.



La cucina italiana non è infatti solo cibo, ma anche un insieme di pratiche sociali, riti e gesti, una serie di tradizioni che vengono raccontate nei libri di storia da centinaia di anni e che potrebbero a breve ricevere un riconoscimento ufficiale a livello mondiale. Il dossier sarà trasmesso dal ministero degli Esteri all’Unesco dopo di che inizierà l’iter che si dovrebbe concludersi nel giro di un paio d’anni, entro dicembre del 2025.



CUCINA ITALIANA PATRIMONIO UNESCO, DOSSIER AFFIDATO AL PROF PETRILLO

Molti coloro che hanno espresso il proprio punto di vista favorevole sull’iniziativa, fra cui il capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio regionale della Basilicata, Tommaso Coviello, che ha commentato: “Il ministero della Cultura e il ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare hanno annunciato la candidatura della cucina italiana, tra sostenibilità e diversità bioculturale, come patrimonio immateriale dell’Unesco e ritengo si tratti di un’ottima notizia per il nostro Paese e di una grande iniziativa portata avanti dai ministri Sangiuliano e Lollobrigida”.



Il dossier che sarà inviato a breve all’Unesco è stato affidato a Pier Luigi Petrillo, professore dell’università di Roma Luiss, che già in passato aveva curato la candidatura all’Unesco della Dieta Mediterranea e dei pizzaiuoli napoletani. La speranza, ovviamente, è che anche questa proposta possa venire accolta: il cibo italiano, come tutti sanno, non ha eguali al mondo.