Due piccoli bimbi spazzati via, travolti e uccisi da un Suv a Vittoria (Ragusa, Sicilia) sono stati una delle storie più angoscianti e drammatiche dell’estate appena passata: era l’inizio luglio quando Alessio e Simone D’Antonio sono stati letteralmente travolti dal Suv guidato da un pirata della strada che poi si è costituto circa mezz’ora dopo. Oggi i genitori, tutti e 4, sono ospiti a Pomeriggio 5 per raccontare tutto il loro dolore e l’ingiustizia per quanto avvenuto ai loro amati figli: Alessio, morto a seguito del violento impatto della vettura del pirata (poi costituitosi mezz’ora dopo) e il più piccolo, Simone, che invece ha dovuto subire l’amputazione delle gambe prima di spirare qualche giorno più tardi. «Due giorni e lo buttano fuori, la legge italiana… ce la facciamo noi la legge allora… Mio figlio non torna più», erano state le parole di uno dei genitori un mese fa e vengono riproposte anche oggi nel collegamento con lo studio di Barbara D’Urso.
CUGINETTI TRAVOLTI DAL SUV, I GENITORI “SIAMO A PEZZI”
«Siamo a pezzi, vogliamo la giustizia affinché cambino le regole e chi debba pagare paghi fino in fondo»: hanno perso tanto, hanno perso quasi tutto con quei piccoli amatissimi figli che giocavano assieme ogni giorno come buoni cucinotti. Ad inizio settembre i genitori dei due cuginetti travolti e uccisi da un Suv lo scorso 11 luglio hanno partecipato al primo collegio dei docenti dell’Istituto Comprensivo ‘Portella della Ginestra, la scuola frequentata dai due cugini d’Antonio. A metà agosto l’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini, in visita a Vittoria, volle incontrare i 4 genitori distrutti dal dolore: «Ho promesso giustizia, non puoi riportare in vita nessuno ma mi rifiuto di pensare al fatto che quei 4 infami passeggino per il paese. Ci sono delle persone che devono andare in galera, se uno guida a 160 all’ora drogato, ubriaco, e uccide due bambini non puo’ stare tranquillo qualche mese, qualche anno, in carcere e poi tornare a casa. Quando parlo di riforma della giustizia parlo di vita reale. Con le leggi di oggi questo infame tra 5-6 anni passeggia per Vittoria».