I Cugini di Campagna, in gara al festival di Sanremo 2023 con la loro Lettera 22, scritta con Veronica e Dario, il duo dietro a La rappresentate di Lista, hanno rilasciato un’intervista con il quotidiano Libero, parlando proprio del festival, della loro canzone, del successo ed anche dei Maneskin. All’intervista si sono presentati vestiti da marinaretti, racconta il giornalista, “ormai tutti si vestono come i Cugini e allora noi ci vestiamo da marinai”, raccontano ironici.



“Siamo felicissimi”, del successo che sta riscontrando Lettera 22, la canzone dei Cugini di Campagna per Sanremo 2023, “è un pezzo che va capito, ma direi che ci siamo. Loro ci hanno preso sottogamba”, confessano parlando degli artisti in gara, “e noi li abbiamo scavalcati con gli zatteroni”, riferendosi alle calzature che indossano. Rispetto alla classifica “siamo messi abbastanza bene”, ma spiegano che per loro il successo più grande rimane “stare qui”, a Sanremo. “Diamo sempre molta importanza alla critica”, spiegano ancora i Cugini di Campagna rispondendo ad una domanda sulla reazione delle critica all’esibizione al festival, “è un buon modo per riuscire a progredire”.



Cugini di Campagna: “I Maneskin ci devono 2 milioni di euro”

Continuando nella loro intervista, i Cugini di Campagna parlando anche di Paolo Vallesi, assieme a loro sul palco dell’Ariston per i duetti. “Amadeus ci ha indirizzati”, raccontano parlando della scelta di Vallesi, “però gli abbiamo detto che se non si mette i tacchi come noi non lo facciamo cantare“. Mentre parlando di La rappresentate di Lista, autori del pezzo Lettera 22, “avevamo bisogno di un bel pezzo d’amore (..) e ci hanno fatto un bel regalo”.

Parlando, invece, di loro stessi i Cugini di Campagna non hanno problemi a confessare di essere ricchi, “la verità è che noi amiamo cantare, lo facciamo anche in un angolo con quattro persone”, raccontando di quella volta che regalarono un’ambulanza. “Vent’anni fa ci chiamano dal Policlinico Umberto I di Roma e ci chiedono di venire a cantare per i bambini malati di cancro. Ci siamo presentati con un’ambulanza da 250mila euro, una di quelle pediatriche”. Tuttavia, seppur i soldi non gli servano, i Cugini di Campagna hanno un conto in sospeso con i Maneskin, “gli abbiamo fatto fare tanto successo nel mondo, perché è stato merito nostro, e allora gli abbiamo chiesto un bel bonifico da due milioni di euro“, che però non è mai arrivato.