Al cuore di tutta ricerca scientifica c’è la consapevolezza che la natura ha una struttura razionale, anche se non sappiamo bene come e perché. Lungi dall’essere questo una fonte possibile di dubbio, il senso di sorpresa per la comprensibilità razionale del mondo, confermato a ogni nuovo passo di scoperta, è stato e continua a essere uno dei fattori principali per l’avanzamento di conoscenza scientifica. Questo punto può essere meglio apprezzato ricordando il senso di gioia e l’eccitazione prodotta in noi da tali scoperte, anche quelle piccole, soprattutto quando rivelano aspetti fondamentali della natura prima non percepibili.
In questa prospettiva si colloca una nuova iniziativa editoriale che ha visto la luce in queste settimane: Euresis Journal, una pubblicazione accademica on line sostenuta da una concezione della scienza come di uno sforzo pienamente umano, non dissonante né opposto alle altre dimensioni delle attività umane e dei metodi di conoscenza. Il team editoriale di Euresis Journal lancia così una proposta originale agli scienziati e a tutta la comunità accademica, invitandoli a riflettere sul loro lavoro e sull’esperienza di ricerca scientifica da una prospettiva più globale.
A partire dai temi rigorosamente scientifici, il Journal cerca di arrivare al nocciolo di domande che sottendono qualunque domanda davvero umana, quali: che cosa fonda la corrispondenza tra la ragione e la realtà? Qual è la natura ultima della realtà fisica e il suo significato? Abbiamo parlato delle motivazioni e degli scopi di questa nuova iniziativa con i curatori di Euresis Journal: Ulisses Barres de Almeida, astrofisico al Max-Planck Institut for Physics di Monaco, e Juan Rojo, fisico delle particelle del Cern di Ginevra.
Che cos’è Euresis Journal e cosa lo distingue da altre pubblicazioni scientifiche?
Euresis Journal è un giornale accademico scientifico, ad accesso aperto e pluridisciplinare, il cui primo numero ha visto la luce questo mese. L’iniziativa è nata dai membri dell’Associazione Euresis, un’organizzazione no profit composta di scienziati di varie discipline e impegnati nello sviluppo e nella promozione della cultura scientifica, a un livello nazionale in Italia e anche in paesi come Spagna e Stati Uniti. È importante sottolineare che Euresis Journal è una pubblicazione scientifica accademica, poiché è uno spazio anzitutto di dibattito su temi di ricerca scientifici rigorosi e originali e non semplicemente uno strumento di divulgazione della scienza. In questo senso, è principalmente uno strumento di riflessione per scienziati, ma che speriamo possa trovare interesse in un pubblico accademico più largo data la prospettiva ampia che ci contraddistingue.
Pensate quindi a dei numeri a carattere disciplinare?
Euresis Journal è stato concepito come un giornale pluridisciplinare e, pur partendo ogni volta da un tema specifico, prevediamo che sia trattato da studiosi con formazione diversa, sia scientifici che non scientifici. Crediamo che quest’approccio transdisciplinare sia parte della vocazione naturale del Journal, che nasce dalla consapevolezza della unitarietà dello scopo in tutti i rami della conoscenza umana. L’attività scientifica è dominata dall’avvenimento fecondo di un incontro della ragione umana con la realtà, che è capace di produrre conoscenza e nuova comprensione delle cose: è una dinamica misteriosa e sorprendente che non può essere data per scontata poiché rivela la nostra particolare capacità di riconoscere un ordine basilare nella natura. Inoltre, la bellezza e il fremito che caratterizzano l’esperienza personale dello scienziato al lavoro non sono per nulla elementi marginali della sua attività. Il Journal parte proprio dalla valorizzazione di questa esperienza e dal desiderio di portarla all’interno delle rigorose discussioni scientifiche.
Qual è allora la motivazione originale di quest’iniziativa?
L’idea di un tale foro per il dibattito accademico è nata da una delle intuizioni originali che sono all’origine dell’Associazione Euresis, cioè che l’attività scientifica in quanto tale, rigorosa e tecnica, è legata profondamente al soggetto umano che ne è protagonista. Diremmo quindi che la motivazione principale del Journal è di creare uno spazio dove l’investigazione scientifica possa essere educata ad assumere un respiro che non dimentica l’unità della persona; la scienza è radicata nelle domande e nelle aspirazioni profondamente umane e personali; ed è qui che può essere trovata la gioia del lavoro del ricercatore: nel cercare di rispondere a queste domande che attraggono da sempre tutti noi. Non è sempre facile però, nel lavoro quotidiano di ricerca, tenere lo sguardo fisso in questa posizione umana originale. Ecco allora il valore di uno strumento come Euresis Journal: creando questo spazio, speriamo di poter avviare un dialogo amichevole, che possa aiutare tutti a capire meglio il significato e le implicazioni di quest’attività umana fondamentale che è l’impresa scientifica.
Si tratta di uno spazio completamente nuovo e originale di dialogo nella comunità scientifica …
Sì, è vero. Desideriamo avviare un dialogo e un cammino con le comunità scientifiche e accademiche che possa allargare gli orizzonti strettamente specialistici per abbracciare l’esperienza più umana elementare. In questo senso vediamo la nostra iniziativa sia come una proposta che rivolgiamo alla comunità, per cominciare questo dialogo in modo più sistematico, sia una sfida che poniamo a noi stessi per giudicare in modo critico la nostra esperienza, poiché sentiamo personalmente la necessità di fare così. In secondo luogo per cercare di riflettere sulle conseguenze più profonde del nostro lavoro. In tal modo speriamo che il Journal possa diventare uno spazio dove approfondire e arricchire l’esperienza scientifica, ma che possa diventare anche una finestra per studiosi non scientifici, di condivisone e implicazione con la scienza.
Quali sono i contenuti del primo numero?
Il primo numero, disponibile on line su http://www.euresisjournal.org, tratta il tema della scoperta scientifica, ed è una coincidenza fortunata poiché “scoperta” è il significato della parola greca “euresis”. Questo era il tema di un convegno tenuta a San Marino nell’estate 2009, il cui il titolo era: “Discovery as an event. Understanding the dynamics of human advancement in science and culture”, organizzato da Euresis con il sostegno della Fondazione Templeton e che ha visto la partecipazione di scienziati ad alto livello come i premi Nobel Charles Townes e John Mather o il vincitore del premio Templeton John Polkinghorne. Il suo successo e stato tale sia per le relazioni che per le discussioni appassionate e fruttuose fra i partecipanti che si è ritenuto che potesse essere un ottimo inizio per la nostra pubblicazione.
E come pensate di proseguire? C’è già in progetto un secondo numero?
Uno degli aspetti che vogliamo tenere vivo e sviluppare ulteriormente è il rapporto con i convegni di San Marino: proprio oggi inizia il convegno 2011 sul tema “Cervello, Mente, Linguaggio. Il mistero dell’unità dell’io”. Ci aspettiamo quindi nei numeri dell’estate del Journal (avremo due uscite ogni anno) di presentare i contributi da questi convegni, fornendo così un’opportunità per condividere con il più grande numero di persone gli stimoli culturali e la ricchezza che tali convegni offrono. Oltre a questi sono già pianificati numeri monografici, per i quali invitiamo i colleghi accademici a contribuire liberamente; il tema del secondo numero sarà “La meccanica quantistica e la natura della realtà fisica”.
Come può vedere, sono temi di grandi respiro, di impatto culturali e di fondamentale pertinenza scientifica. Centrale per noi nella scelta dei temi è uno sguardo alla scienza come un particolare ma sorprendente strada della ricerca umana della verità. Crediamo che questo approccio abbia il potenziale per aiutare tutti coloro che sono coinvolti o interessati alla scienza, nell’apprezzare la profondità della ragione umana e allo stesso tempo la larghezza e la bellezza dei domini di realtà che possono essere esplorati attraverso la scienza.