Vasco Rossi è passato dalla vita spericolata a una sconfitta dell’uomo e a un’idea negativa della realtà con la sua visione pessimistica sulle cose enunciata nel suo ultimo disco “Il mondo che vorrei”. Anche il mitico Vasco sembra ormai aver ceduto sulla fantastica trasgressione dei suoi anni più magici per farsi travolgere da un sentimento di diffuso pessimismo.
Allora nasce il dibattito: è veramente così, siamo affidati a un destino incerto e nello stesso tempo cattivo? Forse analizzando le società di tre paesi come Russia, Italia e Stati Uniti ci accorgiamo che il rifiuto di Cristo e di un senso religioso delle cose porta spesso a una disperazione dell’uomo. In Russia, per esempio, dopo la fine del regime comunista sta trionfando la regola della concezione materialista delle cose. Il modello Putin, permeato di tanto nazionalismo, nasconde questa voglia di successo dei cittadini di Mosca che sta provocando tante ferite in un mondo abitato da sempre più ricchi e dove il rispetto della persona sta diventando una merce rara. Quasi che la Russia volesse imitare la società americana, dove lo sfrenato individualismo porta a una battaglia continua, dove vige la legge del più forte e dove la regola del possedere per essere felici dimostra la crisi che la società positivista e materialista vive dentro di sé.
Ancora meglio si legge questa interpretazione della realtà in un altro paese con gradi problemi sociali come il Brasile, dove l’atteggiamento di gran parte della popolazione risente di questa adesione al cristianesimo che spiega una possibile vittoria dell’uomo sulla realtà. Anche nei gesti, nella ritualità, nella concezione di migliaia di brasiliani è sottinteso questa spiritualità profondamente religiosa che gli fa amare la vita in qualunque condizione. Nelle favelas di Rio de Janeiro, di San Paolo è la passione di Cristo, la sua resurrezione che ogni giorno vince su una realtà più forte di noi e che non possiamo possedere. Quella realtà che il mondo materialista non riesce a incanalare dentro schemi precisi. Quella realtà che Vasco Rossi fatica a comprendere è più forte di qualsiasi dolore, della vecchiaia, della morte, della fatica, di ogni avversità. perché il destino della nostra felicità c’è lo da un punto di riferimento speciale. È Cristo che vince su tutto, il suo messaggio universale infinito.
Il cielo di Rio oggi è più bello. E c’è un sole che splende per sempre.