Anne Rice, autrice di successo di più di venti romanzi gotici o a sfondo religioso che hanno venduto qualcosa come 100 milioni di copie, è conosciuta soprattutto per Intervista col vampiro, da cui è stato tratto un film con Tom Cruise, Brad Pitt e Kirsten Dunst. Dopo quasi quarant’anni di dichiarato ateismo, trascorsi dentro quello che ora lei stessa chiama “un universo nichilista”, nel 1998 è tornata alla fede cattolica della sua infanzia. Qualche anno dopo, la Rice ha annunciato che avrebbe smesso di scrivere sui suoi famosi vampiri e streghe per dedicarsi, come cristiana, a un tipo completamente nuovo di romanzi.



In una registrazione su YouTube dell’anno scorso, si è rivolta ai suoi ammiratori per spiegare che se i suoi 21 precedenti romanzi erano stati un preludio alla fede e a «storie di trasformazione», ora li avrebbe lasciati da parte, dato il suo ritorno «alla fede e l’impegno con Cristo di scrivere per Lui e per Lui solo». Aggiungendo: «Ora sono diventata un’altra». Recentemente è stata pubblicata la storia della sua conversione, Called Out of Darkness, in cui la Rice descrive la traiettoria di quei suoi primi romanzi: «[I miei]libri riflettono chiaramente un viaggio dentro l’ateismo per ritornare a Dio. È impossibile non accorgersene. Essi sono un tentativo di stabilire ciò che è buono e ciò che è cattivo in un mondo ateo, descrivono la lotta tra fratelli e sorelle in un mondo senza padri e madri credibili». Da quando ha preso la decisione di dedicare i suoi scritti a Cristo ha pubblicato, con successo, due libri di fiction storica basati sul Vangelo: Christ the Lord: Out of Egypt (2005) e Christ the Lord: Road to Cana (2007).



Called Out of Darkness: A Spiritual Confession è stato pubblicato l’anno scorso ed è volutamente rivolto a lettori che hanno seguito la sua carriera di scrittrice e che possono avere scarsa dimestichezza con la fede cattolica. Il racconto si prodiga in descrizioni e spiegazioni sulla cultura profondamente religiosa della New Orleans degli anni ’40 e ’50, la città e gli anni in cui la Rice è nata. I festeggiamenti del Mardi Gras (il carnevale), per i quali la città è famosa, non erano il disordine chiassoso che vediamo oggi, ma una manifestazione rivolta alle famiglie. I suoi genitori erano devoti e istruiti e Anne ebbe una buona vita familiare, ma minacciata dalla tragedia dell’alcolismo di sua madre, che morì quando lei era alle superiori. Quando suo padre si risposò, la famiglia si trasferì in Texas, uno stato della cosiddetta “fascia della Bibbia” con un’esigua presenza cattolica. Nella confusione adolescenziale e nella sua scoperta della modernità finì per perdere la fede. Si sposò, ebbe una figlia che morì a cinque anni di leucemia, e dopo questo evento cominciò a scrivere. La Rice ha un altro figlio, Christopher, ed è rimasta di recente vedova, dopo 41 anni di matrimonio.



La Rice non evita di descrivere le proprie lotte personali, ma non ci si sofferma, preferendo ricreare con il suo acuto senso estetico i tratti, i suoni, i profumi di una cultura profondamente religiosa con le sue radici francesi e meridionali. Spiega parole e usanze, presenta santi e fatti storici, trasmettendo con la sua viva scrittura la bellezza e il mistero del cattolicesimo. La Rice annota che il suo primo incontro con la fede non è stato attraverso la Bibbia o altri testi, perché è avvenuto prima che imparasse a leggere. Le sue prime esperienze di fede sono state sensoriali e descrive l’odore delle candele, l’oscurità delle cappelle con i loro santi di gesso, le panche di legno e i quadri con le stazioni della Via Crucis. A mo’ di esempio, ricorda la visita da bambina a un convento, rimasta associata alla bellezza dei dintorni: «i fiori sugli alberi erano rosa e una pioggia di fiori rosa era scesa sui mattoni, cosicché camminavamo su un sentiero di petali. Mi ricordo che pensai, bambinetta com’ero, che era così incredibilmente bello da quasi far male. Non avrei mai voluto lasciare questa bellezza e devo continuare a pensare a quel sentiero». Ricorda una memorabile estate passata a lavorare con le Piccole Sorelle dei Poveri in una casa per anziani con un «giardino meraviglioso». La sua storia è il racconto di un lungo cammino per tornare alla fede, sempre collegato a luoghi e oggetti religiosi.

Per il futuro, Anne Rice è intenzionata non solo a scrivere la sua serie di libri sulla vita di Cristo, ma spera anche di tornare a scrivere di fantasy, ma da un punto di vista cristiano, ispirandosi a J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis.