La mostra napoletana “Ritorno al Barocco – da Caravaggio a Vanvitelli”, è stata inaugurata il 12 dicembre ma resterà fino ad aprile. Il percorso dei due secoli d’arte, noti come il trionfo di questo stile, riguarderà alti esponenti, da Caravaggio fino a coloro che hanno fatto grande la stagione tardobarocca e che hanno introdotto il neoclassico, come Vanvitelli. Le sedi sono tra i più prestigiosi musei e luoghi di memoria, come Capodimonte, dove le opere – da Battistello Caracciolo a Ribera, da Massimo Stanzione ad Andrea Vaccaro, da Mattia Preti e Luca Giordano a Francesco Solimena e Paolo de Matteis, da Domenico Antonio Vaccaro a Filippo Falciatore e Francesco De Mura – avvieranno “il viaggio”. 



Castel Sant’Elmo – il maniero di origini angioine, situato in uno dei quartieri più conosciuti dell’area collinare della città, ospita una mostra di dipinti, sculture e arredi del ‘600 e del primo ‘700 che, provenienti da chiese e musei della città, sono stati restaurati in questi ultimi anni dalle Soprintendenze napoletane -, il Museo duca di Martina in Villa Floridiana – con gli stupefacenti astucci e le tabacchiere d’epoca – la Certosa e Museo di San Martino – con “l’elogio dell’illusione” trionfante di Cosimo Fanzago -, Museo Pignatelli e Palazzo Reale. Oltre ai suddetti, la grande mostra interessa anche siti ordinariamente aperti al culto o ad attività caritatevoli come la basilica di Santa Maria della Sanità – situata in quartiere ricco di storia e di cultura e dove negli ultimi tempi cooperative di giovani stanno dando avvio ad una serie di iniziative turistiche e culturali – e il Pio Monte della Misericordia, vicino alla cattedrale. All’interno di questa chiesa si trova il capolavoro dell’arte figurativa secentesca: le Sette Opere di Misericordia di Caravaggio.



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I 51 itinerari dei luoghi barocchi riguardano però anche altri siti della regione. Si potrà, in accordo con le associazioni autorizzate, conoscere anche il barocco di altre zone della Campania, dove saranno proposte degustazioni e concerti.

La mostra però non è tanto una novità nel suo insieme itinerante, lungo musei già noti e case, di uno stile che negli ultimi quaranta anni, ha attirato grande attenzione. La vera novità sta nell’aver inserito finalmente anche l’appendice contemporanea, con il Museo M.A.D.R.E. Il barocco è noto convenzionalmente come uno stile sviluppatosi per tutto il Seicento e che ha riguardato parte di quello successivo, ma forme barocche, intese come audaci e in movimento, sono note anche nelle strutture romane di Baalbek o nelle opere contemporanee di Klimt.



 

Ecco perché visitare questo museo, a pochi passi dalla cattedrale e quindi dal suddetto Caravaggio, significa conoscere gli azzardi di Hirst e Koons, all’interno dei quali si può arrivare a capire come è ancora viva la lezione di Caravaggio (del resto già nota a Bacon, che in questi giorni è in esposizione assieme al grande maestro, a Roma) e Ribera.

 

(Massimo Rippa)