In questi giorni è di scena a Milano lo spettacolo Cleopatràs di Giovanni Testori, un’opera facente parte di una trilogia teatrale, detta dei Tre Lai, dello scrittore lombardo. Lo spettacolo, interpretato dalla grande attrice Arianna Scommegna, sarà rappresentato presso il teatro Ringhiera fino al 28 febbraio 2010. Giuseppe Frangi ci offre la sua introduzione all’opera.



È uno spettacolo imperdibile questa Cleopatràs di Giovanni Testori portata in scena a Milano al Teatro Ringhiera da Arianna Scommegna con la regia di Gigi Dall’Aglio. Cleopatràs fa parte dei Tre Lai (Lai sta per “lamenti”), di fatto l’ultima opera dello scrittore milanese, pubblicata subito dopo la sua morte.



Una “trilogia” che corrisponde a uno schema Inferno-Purgatorio-Paradiso, affidata a tre figure: Cleopatra, appunto, che corrisponde all’Inferno, Erodiàs-Erodiade, il Purgatorio, e Mater Strangosciàs – Maria che invece rappresenta il Paradiso. Il primo a portare in scena i Tre Lai in due spettacoli divisi era stato Sandro Lombardi con la regia di Federico Tiezzi: rappresentazioni memorabili, in cui le parti femminili erano affidate “shakespirianamente” a un attore uomo (Lombardi ha ricevuto ben due premi Ubu per questi spettacoli).

Ora Cleoptràs viene ripreso da un’attrice giovane, bravissima, che ha fatto un lavoro di mimesi impressionante con il testo. Un testo che sorprende per la vitalità straordinaria, per le trovate linguistiche che si susseguono con un ritmo a tratti entusiasmante. L’Egitto di Cleopatra in realtà è trasferito nella Brianza testoriana, con una geografia resa potentemente evocativa dal lavoro sui nomi dei paesi, delle montagne, dei fiumi, delle strade. Del reso il suffisso “às” dei tre personaggi dei Tre Lai discende direttamente dalla versione dialettale del paese di Asso (“As” appunto) e della valle che vide i natali dei genitori di Testori (la Valassina).



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Dentro questo impasto linguistico e poetico Arianna Scommegna si muove con una maestria e con una forza scenica indimenticabile. Si butta dentro senza mai smarrirsi; cavalca le parole testoriane senza mai perdere il controllo.

 

In due momenti dello spettacolo opera due accelerazioni nella recitazione, come si trattasse di una rush ciclistico, senza lasciare indietro una sillaba di questa lingua incandescente.

 

A guardare lo spettacolo certo viene da pensare a come un uomo sul letto d’ospedale, ormai prossimo alla fine, abbia potuto trovare le risorse fisiche e mentali per buttarsi in un testo come questo.

 

Ma forse è il segno migliore di quanto fosse intensa la passione per la vita, per l’uomo e per il suo corpo da parte di uno scrittore anomalo come Testori. Che anziché rifugiarsi in percorsi autoconsolatori e intellettuali ha preferito continuare la sua appassionata colluttazione con il mondo sino alla fine.

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INFORMAZIONI

 

Clepotràs di Giovanni Testori

MILANO Teatro Ringhiera di via Boifava 14 (tel. 02 58325578)

Sino a domenica 28 febbraio 2010