Negli ultimi mesi si susseguono in libreria le nuove pubblicazioni dedicate a John Henry Newman. Le ragioni per interessarsi al grande convertito inglese sono tante: figura di spicco della Chiesa di Inghilterra prima e della Chiesa cattolica poi, scrittore versatile, pensatore profondo e originale, personalità affascinante. Nel luglio dello scorso anno, inoltre, Papa Benedetto XVI ha riconosciuto il carattere miracoloso di una guarigione attribuita all’intercessione di Newman e da allora si aspetta che venga fissata una data per la cerimonia di beatificazione. Un’occasione potrebbe essere il viaggio del Papa in Inghilterra previsto per il prossimo settembre.
Tra le pubblicazioni recenti si segnala un agile volumetto a cura di Luca F. Tuninetti (John Henry Newman: Un cristiano che interroga la modernità, Urbaniana University Press, 2009, 206 pp., 16 euro). Nel capitolo introduttivo il curatore ripercorre la vita di Newman offrendo indicazioni sintetiche sul contenuto delle sue opere principali. Il libro raccoglie poi quattro contributi di alcuni dei migliori specialisti italiani di studi newmaniani che mettono in luce diversi aspetti di questa figura ricca e complessa. Bruno Gallo considera la sua attività apologetica in una nazione influenzata dalla mentalità protestante e il contributo che in questo modo Newman ha dato alla cultura inglese. Luca Obertello si sofferma sul suo pensiero filosofico.
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Angelo Campodonico riprende le riflessioni sull’educazione superiore in considerazione della situazione attuale dell’università. Giovanni Velocci esamina le testimonianze dell’interesse che hanno avuto per Newman i diversi Papi, da Leone XIII a Benedetto XVI, mostrando così, da una prospettiva particolare, come il pensatore inglese sia stato fortemente presente nella vita della Chiesa del XX secolo. Nell’insieme il volume dà a chi non conosce Newman l’occasione di avvicinarlo e invoglia probabilmente a conoscerlo meglio anche attraverso la lettura dei suoi scritti. È utile in questo senso la breve bibliografia commentata al termine del volume che aiuta ad orientarsi tra gli scritti dell’autore e gli studi sulla sua persona e sul suo pensiero.
Il titolo del volume allude a una caratteristica del pensiero di Newman che lo rende ancora oggi particolarmente interessante. Forse nessun altro pensatore cristiano si è confrontato altrettanto profondamente con il mondo moderno. Egli ha riconosciuto le opzioni propugnate dalla modernità (individualismo, razionalismo, secolarismo) come inevitabilmente ostili al cristianesimo, ma non si è limitato a respingerle in un modo velleitario. In effetti, Newman aveva troppa fiducia nella capacità della persona di riconoscere la verità per chiudersi in un atteggiamento puramente conservatore. La sua conversione al cattolicesimo è legata del resto alla scoperta che il cristianesimo non è soltanto una dottrina da difendere ma una realtà viva che si mostra come tale sviluppandosi nel tempo. Egli ha visto allora piuttosto il mondo moderno come la condizione in cui il cristiano è chiamato a vivere e proprio per questo ha aperto prospettive che ancora oggi meritano di essere conosciute.