Giovanni Ferretti, ex leader e cantante di CCCP e PGR, sarà domani a Padova per un incontro pubblico. Martedì 22 giugno alle ore 21.00 presso l’Oratorio del Redentore, in corso Vittorio Emanuele 174 a Padova, Ferretti parteciperà alla presentazione del libro “Nuovi cristiani d’Europa” di Lorenzo Fazzini. Organizza il Gruppo universitario Musicastudenti in collaborazione con Associazione italiana degli artisti – Confesercenti e Parrocchia di Santa Croce – Padova. Coordina l’incontro il giornalista Walter Gatti. Ferretti, da esponente dell’ala più militante e antagonista del punk italiano con il gruppo rock CCCP, è oggi protagonista di un clamoroso cammino di conversione alla fede cristiana.



Ha detto Ferretti: “Dato il luogo e il tempo sono stato un giovane estremista sciocco, stupido e di buon cuore. Non mi rinnego né mi consolo, per quello che oggi sono non posso che accettare quello che sono stato. Infinitesimale, irripetibile individualità, incrocio significante di altri tempi in questo spazio essenziale, solo un valore aggiunto”. Parola di Giovanni Lindo Ferretti, fondatore dei mitici CCCP (e poi dei CSI e dei PGR), che da militante di estrema sinistra, in un percorso drammatico e sincero, è giunto a una fede professata apertamente. “Dopo aver cercato il senso in mille modi senza trovarlo, l’ho trovato tornando a casa. Al mio mondo di quando ero bimbo: i monti, il rosario. Sono uno che iniziò a curiosare tra i libri dell’allora cardinal Ratzinger per capire perché molti ne parlassero male. E ora che sono tornato a casa, Benedetto XVI è il mio maestro” .



– Una conversione che ha lasciato tracce tangibili in tutta la sua produzione musicale. I dieci «convertiti» ascoltati dal giornalista di Avvenire Lorenzo Fazzini nel volume “Nuovi cristiani d’Europa” raccontano storie in controtendenza rispetto al mainstream (o a quello che si ritiene tale). Tra chi è stato sedotto da Cristo con un incontro di vita inaspettato – come lo scrittore Éric-Emmanuel Schmitt, il filosofo Fabrice Hadjadj o il critico Joseph Pearce – e chi invece vi è ritornato al termine di una lunga ricerca – come appunto Ferretti, la sociologa Gabriele Kuby, lo scrittore Jean-Claude Guillebaud, la diplomatica norvegese Janne Haaland Matlary o i giornalisti John Waters e Marco Tosatti -, tutti raccontano che è possibile essere uomini e donne del nostro tempo e continuare a credere e a vivere e testimoniare la propria fede.