Durante la seconda guerra mondiale Adolf Hitler pianificò una missione super-segreta per attaccare gli Stati Uniti. A portarla a termine doveva essere un gruppo di uomini scelti, che avrebbe dovuto ridurre in macerie obiettivi strategici in territorio nemico, inclusi alcuni siti a New York. Era questo il piano di Adolf Hitler per mettere in ginocchio il Paese durante la guerra mondiale, che però finì – quasi ancor prima di nascere – con l’esecuzione di gran parte del commando. È quanto emerge da un documentario intitolato «Attacco all’America – l’11/9 di Hitler», prodotto dalla Spiegel Geschichte, una tv a pagamento partecipata dal gruppo Spiegel. Il video, girato durante la guerra mondiale, andrà in onda domani su Sky Germania in occasione dell’anniversario degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti. La notte del 13 giugno 1942 un sottomarino tedesco depositò su una spiaggia di Long Island (vicino a New York) i primi quattro uomini del gruppo, oltre ad armi, munizioni e una grande quantità di esplosivi.



 

Quattro giorni dopo, altri quattro uomini sbarcarono dallo stesso U-Boot, ma questa volta sulla spiaggia di Ponte Verda, in Florida. I loro obiettivi non si limitavano a questi due Stati, ma includevano una vasta area del Paese, fino ai confini con il Canada, per costringere gli Usa a capitolare durante la guerra mondiale. La loro missione – denominata «Operazione Pastoriu» e ideata dall’ammiraglio Wilhelm Canaris – finì di fatto sulle spiagge della Florida e di Long Island.



 

Due soldati del commando di sabotatori, Ernst Burger (36 anni) e George John Dasch (39), un americano e un tedesco, si costituirono subito all’Fbi consegnando agli agenti anche i fondi (84mila dollari) che sarebbero serviti per finanziare l’attacco che avrebbe cambiato le sorti della guerra mondiale. Nei giorni successivi, gli agenti federali americani catturarono gli altri sei uomini. Tutti vennero condannati a morte, ma successivamente – grazie a un intervento del presidente Roosevelt – la pena di Burger e Dasch venne commutata a 30 anni di reclusione e, dopo la fine della guerra mondiale, nel 1948 i due vennero rimandati in Germania. Gli altri vennero condannati alla sedia elettrica.