Un uomo avrebbe minacciato pesantemente un gruppo di persone che voleva contestare Berlusconi a Lampedusa, giurando, se avessero aperto uno striscione: “vi ammazziamo come cani”.
Giunto a Lampedusa per prender atto dell’emergenza, il premier Berlusconi si era esibito in quello che tutti avevano definito uno show, finalizzato a distogliere l’attenzione su quanto, contestualmente, avveniva nei pressi di Montecitorio: l’accelerazione sul processo breve. «Il governo proporrà Lampedusa come candidata al Nobel per la pace e la solidarietà», aveva dichiarato Berlusconi sull’isola. «Penso – aveva aggiunto – a un piano colore per l’isola sul modello di Portofino. Arrivando ho visto una situazione di degrado che va corretta, una mancanza di verde che mal si concilia con la rigogliosa vegetazione della vicina Linosa». Il premier, poi, si era lanciato in una serie di altre proposte decisamente ardite: un casinò, una scuola, un campo da golf, un ospedale una moratoria fiscale, bancaria e previdenziale, e l’elevazione a zona fiscalmente franca e a «burocrazia zero».
Poco prima del suo arrivo, un gruppo di contestatori aveva tentato di esporre uno striscione con scritto “Berlusconi fora de ball, nessuna accoglienza per il principale responsabile di questa indecenza”. Niente da fare. Un uomo con la giacca gialla, come emerge da un filmato di Youtube di GlobalTv Projec, si è avvicinato loro, minacciandoli brutalmente: «se non ve ne andate vi ammazziamo, se osate aprire quello striscione vi ammazziamo come cani». Secondo un’atra versione circolante in rete, tuttavia, le intenzioni dell’uomo non erano così bellicose. «N’ammazzamo come cani», sarebbe la frase dal lui pronunciata che, in dialetto, è un modo per dire che si verificheranno dei tafferugli, proprio come quando i cani si azzuffano.
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