Per chi ama Vasilij Grossman questa settimana sarà memorabile. Bbc 4, la rete radiofonica culturale del colosso inglese, dedica al grande autore russo un’intera settimana di programmazione: documentari, presentazioni e, soprattutto, la drammatizzazione di Vita e destino. 8 puntate con 13 episodi tratti dal meraviglioso romanzo di Grossman. Starring: Kenneth Branagh, Greta Scacchi, Janet Suzman, David Tennant (dr. Who).
Il download del dramma sarà disponibile gratis sul sito della Bbc4 dal 18 settembre al 3 ottobre. Dopo bisognerà pagare.
Bbc4 ha organizzato una due giorni di lancio del programma al St. Peter’s College dell’Università di Oxford con registrazione dei programmi radio di contorno e con un convegno accademico organizzato con il Centro Studi Grossman di Torino. La mostra prodotta dal Centro Studi è stata esposta nel cortile del College. Tutte le maggiori testate giornalistiche inglesi erano presenti.
Il celebre programma di Andrew Marr, Start the week, ha dedicato a Grossman e alla drammatizzazione un’intera puntata. Alla fine della puntata di lunedì 12 Life and Fate è balzato al primo posto dei libri più venduti in Inghilterra.
Questi sono i fatti. Ora i commenti. Da questa settimana 10 milioni di persone (lo share settimanale di Radio 4) in Inghilterra conosceranno Vita e destino. A parte l’intelligenza della radio e la gratitudine che si deve al suo ex direttore (ora rettore del St. Peter’s college), Mark Damazer, la vera mente di questo evento, i fatti colpiscono per il loro intrinseco valore.
Leggere Grossman e presentarlo in questo momento della storia significa inserire nella propria vita quantomeno il desiderio di una vera libertà: la libertà di non essere schiavi delle circostanze, ma anche, e soprattutto, la libertà di dialogare davvero su ciò che sta a cuore, bello o brutto che sia (soprattutto brutto, perché è del brutto che è difficile parlare), la libertà di aderire al vero anche quando si è in pochi a farlo, la libertà di porsi domande scomode. Leggere Grossman significa mettere dentro la propria vita anticorpi profondi verso ogni forma di dittatura, anche quella di se stessi e dei propri preconcetti.
Certo, tutto si deve alla passione di singoli uomini, come Grossman stesso insegna: sono i gesti gratuiti degli uomini che fanno la storia vera, quella della gente che vive e non quella del puro e semplice potere.
Come si è detto, in questo caso è Mark Damazer il cuore dell’evento della Bbc, ma tutta la vicenda della crescita mondiale dell’importanza di Grossman è segnata dalla storia della passione di singoli uomini (l’editore serbo Dimitrijevic, il filosofo francese Levinas, il sacerdote italiano Giussani), dalla passione che questi uomini accendono in altri e dalla gratuità e solidità dei legami che fra essi si creano. Gli ultimi di questa catena sono proprio la regista (Allison Hindell) e gli attori del dramma radiofonico. L’evento oxoniense si è chiuso con la commovente lettura dell’ultima lettera della madre al figlio, uno dei pezzi indimenticabili di Vita e destino, interpretata da Janet Suzman. Alla fine della lettura, il pubblico è rimasto in silenzio per 10 lunghi secondi; nessuno voleva cominciare ad applaudire, un gesto inevitabile eppure così chiaramente sproporzionato alla profondità di Grossman che l’attrice aveva fatto intravedere. La Suzman ha allora fatto un profondo inchino, per permettere al pubblico di applaudire, ma l’inchino era a Grossman e alla sua passione per il vero che fa presagire, da ateo, la presenza di Dio e la possibilità che la vita abbia un esito felice. Un inchino alla verità e alla forza della libertà degli uomini che hanno la forza di dirla.
Se in un momento di profonda crisi come quello attuale un’intera nazione recuperasse una percezione della realtà così vitale e religiosa, una luce di vera speranza si accenderebbe per tutti perché non c’è nulla al mondo che abbia la stessa «forza prodigiosa, limpida di un dialogo sincero, la forza della verità!»