Dante chiede a ogni lettore non di capire, ma di conoscere, invita a prendere il largo con il suo “legno che cantando varca“, suggerisce di gettare l’ancora e di ormeggiare in ogni porto dell’oceano umano. 

Incantati dalla Commedia racconta queste scoperte e la singolare esperienza che ha riunito nelle piazze italiane migliaia di persone a leggere la Commedia, incantate dai versi del Sommo Poeta. 



È un libro che invita alla lettura di Dante, attraverso brani di umanità illuminati dalla bellezza della poesia. 

Il viaggio dantesco è una forma di conoscenza e i suoi versi raggiungono l’udito come una musica. La Commedia è come Google, c’è tutto. E Dante è un maestro, sempre.

Incantati dalla Commedia in 140 pagine e in veloci fotogrammi, racconta come realtà e poesia si incontrano sulla strada tracciata dal Pellegrino. Il libro si divide in 33 capitoli. Il primo suggerisce l’idea del libro e riporta un episodio accaduto a Manhattan.



New York in uno svogliato pomeriggio d’autunno è un regalo per gli occhi. Nei pressi del Lincoln Center mi fermo in un bar per uno spuntino, mi accomodo a un tavolo e attendo. Una donna, seduta non molto lontano, mi sente parlare con il cameriere e mi chiede, con garbo, se sono italiano. Le rispondo di sì. La signora apre la sua borsetta color rosa cipria fatta a mano, estrae una Divina Commedia tascabile e mi domanda se posso leggerle un qualsiasi frammento. Non credo ai miei occhi, né tantomeno alle mie orecchie e non riesco a comprendere come possa trovarsi l’opera di Dante appoggiata sul vetro di quel tavolino giallo, con annessa la richiesta di una Lectura Dantis in diretta. Dicono che in questa città può accadere di tutto in ogni momento e mi arrendo all’evidenza. L’unico brano che ricordo dai tempi di scuola è quello di Ulisse. Prendo il libro, lo apro e leggo, in un bar della Grande Mela, l’ultima parte del XXVI canto dell’Inferno. ‘… fatti non foste a viver come bruti,/ma per seguir virtute e canoscenza’. If. XXVI, 120. Non mi era mai capitato, prima di allora, che una persona mi chiedesse di sentire il suono di Dante e basta. A quel settembre americano del 2004, sono seguiti poi altri mesi e altri incontri che mi hanno portato ad incuriosirmi sempre più all’opera del Sommo Poeta. Sono accaduti molti fatti e tante altre persone mi hanno chiesto o raccontato cose che non sapevo dell’alto mare aperto della Commedia“. 



È da incontri come questo e dai racconti di tante persone innamorate di Dante, che nascono le pagine di Incantati dalla Commedia, un piccolo contributo alla grande bellezza della poesia. 

La scrittura di un racconto, di un verso, ma anche quella di un breve e veloce sms, esige che un altro risponda. Chiunque scrivenon racconta semplicemente una storia, ma racconta se stesso attraverso quella storia e desidera essenzialmente che chi legge sia coinvolto con lui. Leggere un’opera, qualsiasi essa sia, è ricevere una domanda.  

E le parole di Dante, che fissano per sempre l’anima della realtà, sono le arcate di un ponte. Da circa sette secoli si studia e si lavora per comprendere ogni sfumatura e ogni particolare dell’infinito labirinto dantesco, dove sembrano nascondersi significati sempre più lontani. Ma l’incomprensione non diminuisce affatto, anzi, cresce ad ogni scoperta. E nonostante gli immensi sforzi di ricerca critica, perdura un’insistente domanda di capire.

L’Opera di Dante è una foresta intricata, sconfinata e  ricca di fascino. E quanto più ci si smarrisce per questa selva oscura, tanto più il non capire diventa l’alibi per negare la sua elementare, oggettiva verità. 

Ma fra venticinque anni rileggeremo la Divina Commedia e ci rifaremo le stesse identiche domande, fra duecentocinquantacinque anni si leggerà la Divina Commedia e si faranno le stesse identiche domande perché l’arte non la si comprende, resta un fatto incomprensibile che mi comprende mentre dice chi sono. Incantati dalla Commedia è un sentiero che permette di addentrarsi, con passione e vigore, dentro la Commedia.

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Franco Palmieri, “Incantati dalla Commedia”, introduzione di Matteo Renzi, Edizioni della Meridiana, 2013

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