Trent’anni fa si spegneva Eduardo De Filippo, anima di Napoli. Nato nel 1900, è stato un indimenticabile drammaturgo, attore, regista, sceneggiatore e poeta, autore di opere sempre vive come “Napoli Milionaria”, “Questi fantasmi!”, “Filomena Marturano e “Natale in casa Cupiello”. Era il 1981 quando il più grande attore del teatro italiano del Novecento (riconosciuto in tutto il mondo) venne nominato senatore a vita e oggi è proprio l’aula del Senato a ricordarlo, rendendogli il giusto omaggio che merita. I suoi “A’da passà a nuttata”, “Gli esami non finiscono mai” sono parte di noi. Maestro del Teatro italiano, se ne andò a Roma a 84 anni. ”Il ricordo di Eduardo, scrittore, regista, attore, uomo di teatro e di cultura, senatore a vita, rappresenta un’occasione importante per rievocare la sua grande arte e le sue battaglie civili e politiche, soprattutto a favore dei più giovani e dei più disagiati. Ringrazio gli artisti e quanti si sono adoperati, con grande generosità, per rendere possibile questa iniziativa” le parole del Presidente Pietro Grasso, mentre sarà proprio il figlio del Maestro, Luca, a ricordarlo leggendo  alcuni passaggi dell’ intervento in Aula del padre datato 23 marzo 1982, quando il senatore a vita parlò, in un’interpellanza all’allora ministro di Grazia e Giustizia, la condizione dei giovani detenuti nell’Istituto “Filangieri” di Napoli e ragazzi di Nisida.



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