Quella mostra non si deve fare: l’associazione Italia Nostra si rivolge al ministro Franceschini e lancia una petizione già firmata da 128 studiosi e accademici. Oggetto è la prevista mostra curata da Vittorio Sgarbi che sarà inaugurata il prossimo 14 febbraio a Bologna, dedicata alle grandi opere d’arte del capoluogo emiliano, intitolata “Da Cimabue a Morandi”. L’associazione chiede che i musei non imprestino le loro opere per la mostra, questo perché, dicono la mostra è “priva di alcun disegno storico e della benché minima motivazione scientifica, un insulto alle opere, trattate come soprammobili, all’intelligenza del pubblico; alla memoria di Longhi e Arcangeli — e naturalmente un attacco ai musei, con la colpevole connivenza di chi li dirige”. Ecco alcuni dei firmatari della petizione: Carlo Ginzburg della Normale di Pisa, Antonio Pinelli dell’Università di Firenze, Keith Christiansen del Metropolitan di New York, Bruno Toscano della Fondazione Longhi, Steven Ostrow dell’Università del Minnesota. Vittorio Sgarbi ha replicato dicendo che si tratta di una reazione della lobby bolognese universitaria, “a cui dà fastidio che io agisca su materie che considerano loro”. Con Sgarbi è il direttore dell’ostinazione Bologna musei che definisce la richiesta di Italia Nostra fatta “con un linguaggio inaccettabile, un’opinione aprioristica espressa in modo arrogante”.



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