Per favore non convertirti all’islam: la persona che scrive queste parole è la futura cognata del futuro primo ministro inglese, eroe della Seconda guerra mondiale, vincitore del nazismo Winston Churchill. In una lettera rimasta fino a oggi sconosciuta e risalente al 1907, la donna, Lady Gwendoline Bertie che avrebbe in seguito sposato il fratello di Churchill, scongiura l’amico a lasciar perdere la sua nascente infatuazione per la religione islamica.  In realtà hanno commentato esperti e studiosi dello scomparso Primo ministro, Churchill non si sarebbe mai davvero convertito all’islam perché già allora come poi nel resto della sua vita, era un ateo convinto, anche se fu vero che per un certo periodo fu molto affascinato dalla cultura islamica, cosa peraltro abbastanza comune in epoca vittoriana. Sembra che addirittura in privato Churchill amasse vestirsi con abiti islamici. Ma in una lettera scritta nel 1899, Churchill criticava fortemente il mondo islamico: “Il fatto che nel diritto di Maometto ogni donna debba essere considerata proprietà assoluta dell’uomo, ritarderà l’estinzione della schiavitù almeno fino a quando la fede islamica non avrà cessato di essere una grande potenza. I singoli musulmani mostrano anche splendide qualità, ma l’influenza della religione paralizza lo sviluppo sociale di coloro che la seguono. Non esiste alcuna forza più retrograda di quella islamica. Lungi dall’essere moribondo, l’islamismo è militante e fa sempre molti proseliti”: Parole decisamente profetiche, pensando all’islam di oggi. Ma nel 1940 Churchill fu il principale promotore della costruzione di una grande moschea nel centro di Londra anche se, va detto, la sua idea era quella di farsi amici i musulmani nella lotta contro il nazismo…



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