Seconda di due interviste dedicate al ruolo della massoneria e della P2. La prima, al prof. Aldo Mola, è stata pubblicata ieri.

Siamo davanti a un tale sfascio della politica e dell’impegno politico, che le tante massonerie presenti oggi a tutti i livelli, dalla finanza alla politica stessa, possono agire a loro piacimento. A dire così è Marco Moschini, docente di filosofia nell’Università di Perugia e direttore del centro Culturale Leone XIII. Il caso Licio Gelli, ha detto ancora a ilsussidiario.net, dimostra come oggi la massoneria sia una consorteria occulta con lo scopo di favorire i vantaggi personali, non più un’associazione dedita alla rigenerazione dell’umanità attraverso la fraternità e l’eguaglianza (riservata ai più ricchi). “Sono stati proprio i cattolici invece a dare all’Italia il suo periodo di miglior benessere, attraverso la solidarietà nella ricerca del bene comune e di una economia che non fosse né un capitalismo arrivista né socialista”.



Professore, esiste davvero una collusione tra massoneria e politica? Da parte massonica viene ancora oggi l’accusa che l’Italia non è progredita perché i cattolici si sono opposti alle logge.

E’ una teoria questa, che l’Italia sia un paese arretrato perché cattolico mente altri paesi occidentali siano più progrediti grazie alla massoneria, che mi innervosisce sempre, perché è falsa e menzognera.



In che senso? Ci spieghi.

Facendo solo un breve accenno storico, ampiamente documentato, quando in Italia c’era uno Stato massonico, quello unitario appena formato, furono proprio i cattolici a dimostrare vivacità e novità, non solo con l’attività magisteriale della Chiesa, ma anche con quella politica e sociale. Chi ideò le cooperative sociali intese come costruzione di bene comune, propugnando il sostegno collaborativo, e la creazione di una economia non capitalistica né socialista?

Sono stati i cattolici quindi ad agire per il vero bene comune.

Certamente. Lo vediamo oggi, nel disastro che viviamo, il fallimento di quel pensiero massone che era già stato preconizzato dal cattolicesimo sociale e democratico dell’ottocento. I cattolici si sono opposti a quell’imperialismo economico e libertario proposto dalla massoneria, frutto di un ideale di autorigenerazione dell’umanità attraverso la fraternità e la libertà, attraverso in realtà un egualitarismo che era tale solo per i più ricchi. La Chiesa ha sempre proposto riferimenti sociali di sostegno, Gregorio XVI aiutò a preparare una serie di personalità amministrative cattoliche, poi finite nello stato sabaudo, che diedero un contributo fondamentale. Insomma, l’arretratezza dell’Italia per colpa dei cattolici è una grande menzogna.



Quindi la vera eredità di quel disegno massonico…

E’ piuttosto il capitalismo distorto che ha portato tutti i guai che sappiamo nella finanza e nell’economia degli ultimi anni. Poi basterebbe dire che la massima ricchezza economica del nostro paese c’è stata quando ha governato un partito cattolico che ha fatto una mediazione continua tra le forze politiche, oltre che di contentimento dello strapotere di certo clericalismo nelle istituzioni politiche. 

Che cosa è oggi allora la massoneria? Quel suo disegno antico sopravvive ancora?

Oggi la massoneria è una consorteria di favori ancora molto potente e e sempre occulta, anche se sarebbe ingiusto dire che adesso ci sia uno scontro ideologico: quello c’è sempre stato, l’ideale massonico non poteva non scontrarsi con quello cattolico. 

 

Quindi è una massoneria usata per fini personali? In fondo lo stesso Licio Gelli si può dire abbia fatto qualcosa del genere con la P2…

Ma sì, alla fine la questione di Licio Gelli è quella di una strategia a fini personali, tanto è vero che il Grande maestro della massoneria italiana non sapeva neanche esistesse la P2, e questo la dice lunga. Io credo che oggi siamo di fronte a una tale degenerazione politica e dell’impegno politico che consentirà a queste molte massonerie, perché sono molte, da quella delle finanza ad altre, di trarne vantaggi personali. E’ un po’ come con la mafia.

 

In che senso?

Nel senso che come la mafia non è più quella contadina siciliana, ma un comportamento, anche la massoneria è un comportamento di tipo clubbistico.