Quando uno sguardo attento, misurato e ricettivo si posa sulle meraviglie sfaccettate di un territorio il risultato non può che essere di mirabile bellezza. Nel suo viaggio lungo colline, altipiani, borghi medievali e piccole gemme di modernità, Steve McCurry ha fissato in immagine lo spirito contraddittorio e ricco di fascino di una regione come l’Umbria. Luoghi fuori dal tempo, tradizioni, volti arcaici e allo stesso tempo fughe in avanti verso le affascinanti sperimentazioni contemporanee: sono questi i temi di un progetto fotografico che rientra in una più ampia strategia di comunicazione promossa dalla Regione Umbria e che si concretizza in una mostra attualmente in corso a Perugia, negli spazi recuperati dell’ex Ospedale Fatebenefratelli.
McCurry è noto a livello internazionale per i suoi scatti in cui le tensioni del mondo in trasformazione vengono sublimate nell’apollinea perfezione di istanti rubati, nella fragilità umana di fronte alla bellezza di un paesaggio come dinanzi alla tragedia della guerra e della povertà. India, Afghanistan, Cambogia, Filippine, Iraq, sono molteplici i teatri dei reportage che hanno fatto la storia della fotografia sul campo. Mischiato fra la gente, alla ricerca dell’attimo in cui convergono storie minime e avvenimenti di portata storica, McCurry ha saputo creare icone indimenticabili che attingono alla sapienza compositiva della tradizione pittorica rinascimentale.
Negli scatti del fotografo americano il colore saturato, come firma della contemporaneità, si unisce a tagli prospettici perfetti nella loro semplicità e nella loro capacità comunicativa. Lontano dalle sperimentazioni più ardite, McCurry scava la realtà alla ricerca dell’immediata compartecipazione emotiva. Così trova negli sguardi feriti dell’umanità e nei piccoli gesti, che al di là delle differenze di costumi e culture uniscono le persone di fronte al mistero della vita, i motivi di una solidarietà universale fra i popoli.
L’Umbria non conosce guerre e miseria; in essa il fotografo coglie la serena quotidianità che posa sulla memoria di un passato glorioso e sul dinamismo di tecnologie moderne ma sostenibili. Le trasformazioni di questo territorio sono graduali e tendono ad integrare il paesaggio, l’eredità artistica e artigiana assieme ad interventi mirati di stampo contemporaneo. Emblematico, in questo senso, lo scatto che raffigura la campagna nei pressi di Bevagna, lì dove la cultura enologica tradizionale si sposa con l’avveniristico progetto architettonico di Arnaldo Pomodoro. E poi l’Umbria dei grandi festival, catturata nei jazzisti che suonano fra i vicoli, le mura e i sotterranei di Perugia, negli spettacoli di danza e teatro contemporaneo dei Mondi di Spoleto, nel museo di Alberto Burri al Tabacchificio di Città di Castello.
Lo stesso allestimento, progettato ad hoc secondo principi di efficienza energetica, è innovativo e d’impatto e scandisce il percorso in un suggestivo mosaico di luce lungo un’unica “navata”. Quasi a suggerire la possibilità di una fruizione intima e riflessiva, pare ispirato alle strutture delle chiese gotiche rovesciate di 180 gradi, in modo che l’immagine si proietti dal basso verso l’alto, dalla nuda terra verso lo spettatore.
Certo non mancano gli omaggi ai luoghi pervasi da una spiritualità senza tempo: le cattedrali da Assisi a Orvieto passando per Todi, i monasteri, la natura mozzafiato di Castelluccio di Norcia e delle grotte di Monte Cucco. I mestieri, fra restauratori dei grandi cicli affrescati che costellano la regione e gli antichi, enormi telai di Montefalco restituiti a nuova vita da giovani artigiani.
Le rievocazioni storiche, infine, dalle quali McCurry riesce ad escludere la messinscena turistica per cogliere le emozioni più genuine dei figuranti, la volontà di conservare una memoria che è identità di un popolo; come nell’immagine simbolo della mostra, che ritrae i lineamenti arcaici di una giovane dagli occhi di cristallo in abiti tradizionali. Come una moderna Madonna fra storia e modernità, proietta lo sguardo oltre i confini di una regione divisa fra spirito e materia, fra ricchezza della terra e ispirazione dell’anima.
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Fino al 5 ottobre 2014 – www.sensationalumbria.eu