Il vincitore del Premio Campiello è Giorgio Fontana, giovanissimo autore di 33 anni (uno dei più giovani vincitori nella storia di questo premio), che si è presentato con “Memorie di un uomo felice”: la sua vittoria è stata niente di meno che schiacciante, avendo conquistato più di un terzo dei voti, per un totale di 107 su 300 giuristi autonomi. La sua opera racconta le vicende di Giacomo Colnaghi, magistrato in lotta contro il terrorismo politico nel 1981, impegnato ad indagare sull’omicidio di un politico e sul nucleo che ci sta dietro, mentre dall’altra parte c’è anche il filo conduttore della vita di un partigiano. Nell’opera si legano alla perfezione il desiderio di Colnaghi di portare a termine le indagini con la sua profonda fede cattolica, che lo spinge a chiedersi e interrogarsi sempre più a fondo su quali siano le vere ragioni per cui il suo bel paese risulta spaccato così nel profondo e attanagliato da ferite tanto disonorevoli quanto meschine e brutali. “Grazie di cuore alla giuria dei Letterati, dei lettori. Al mio editore Sellerio. Lo prendo come una pacca sulla spalla per lavorare meglio” ha dichiarato Fontana alla consegna del premio, dove il grande favorito, Mauro Corona con “La voce degli uomini freddi” si è piazzato solo al terzo posto, dopo Michele Mari che si è presentanto con l’opera intitolata “Roderick Duddle”.



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