Sono trecento gli scrittori, premi Nobel e non, che si sono mobilitati per protestare contro “le tattiche da strozzinaggio” di Amazon su i libri di Hachette. A spingere gli scrittori ad intervenire è stato Andrew Wylie, l’agente letterario soprannominato “Jackal”, sciacallo. In particolare gli autori chiedono al dipartimento della Giustizia che metta Amazon sotto inchiesta per tattiche monopolistiche illegali. “Se Amazon non viene fermata siamo alla fine della cultura letteraria in America”, ha detto Wylie al New York Times: “Quel che Bezos sta facendo è a danno dell’industria del libro e degli autori”. Facciamo un passo indietro. La disputa tra Amazon e Hachette va avanti da mesi proprio per il prezzo degli e-book. In sostanza Amazon vorrebbe scontare i prezzi, riducendo così i ricavi dell’editore. Hachette si è rifiutata e i suoi libri sono “tenuti in ostaggio”. Per scoraggiare le vendite di questi testi, Amazon ha adottato alcune strategie: non applicare gli sconti previsti sui volumi, allungare i tempi di spedizione e rimuovere la possibilità di preordinare i libri in uscita. (Serena Marotta)



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