Il filosofo francese Andrè Glucksmannsi è spento ieri sera a Parigi all’età di 78 anni. Il pensatore espressione del Maggio francese ha rappresentato un punto di vista certamente non stantio, né dal punto di vista delle posizioni filosofiche, né da quelle politiche. Glucksmann infatti, nato da una famiglia ebrea, traccia per la prima volta il confine tra totalitarismo nazista e totalitarismo comunista, giudicando in maniera ben peggiore il primo. Nonostante l’origine ebraica e un padre ucciso dal nazismo stesso, Glucksmann finisce per abbracciare la destra gollista guidata da Nicolas Sarkozy, ma non rinnega il suo passato, semplicemente ammette che “Votare non è una religione, ma significa optare per il progetto più vicino alle proprie convinzioni“. Convinzioni, quelle di Glucksmann, che coincidono con il leader del centrodestra francese, perché “La sinistra francese si crede moralmente infallibile e mentalmente intoccabile ma“, sosteneva, “la domanda è cambiata, l’offerta è rimasta la stessa. La società sta cambiando, i principi devono evolvere con essa“.



Una delle massime figure espresse dalla stagione del Maggio francese, il 68, è morto a Parigi all’età di 78 anni il filosofo Andrè Glucksmann. Al momento non si hanno ancora molte notizie sulla causa, non si sa se era malato o si è trattato di una scomparsa fulimea. L’annuncio è stato dato sulla sua pagina facebook dal figlio Raphael: “Il mio primo e migliore amico non c’è più. Ho avuto la fortuna incredibile di conoscere, ridere, discutere, viaggiare, giocare, fare tutto e fare niente con un uomo così buono e così geniale. Mio padre è morto ieri sera”. Glucksmann aveva rappresentato l’anello di congiunzione tra la grande stagione dei pensatori francesi degli anni 40 e 50 come Sartre e la nuova generazione nata con il 68, per cui fu coniato il nome “nouveuax philosophes” i quali ruppero drasticamente con il comunismo denunciando apertamente la repressione e le dittature dell’Unione sovietica e dei paesi dell’est europeo.

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