Quando le nuove tecnologie incontrano l’arte e la cultura possono nascere iniziative davvero curiose ed interessanti: così ha preso il via la “#MuseumWeek”, partita dalla Francia e alla cui prima edizione del 2014 hanno aderito centinaia di musei in tutto il mondo, Italia compresa. In cosa consiste? Si tratta di condividere l’esperienza museale attraverso uno dei social network più diffusi, ovvero Twitter. Chi è iscritto, attraverso l’uso di parole e temi predefiniti (i cosiddetti hashtag) potrà raccontare, all’interno dei 140 caratteri consentiti, il proprio modo di vivere un museo. L’edizione 2015 si svolge dal 23 al 29 marzo. Anche in Italia molte strutture museali, come l’anno passato, hanno garantito la propria adesione: si possono citare, tra le più prestigiose, la Reggia di Caserta, la Galleria Borghese e il Palazzo Barberini a Roma, il Museo del Cinema di Torino. Ogni giornata prevede un hashtag tematico, ovvero un aspetto dell’esperienza museale che gli utenti dovranno sottolineare nei loro tweet. Per il 23 marzo, lunedì, l’hashtag da utilizzare è #secretsMW. I messaggi giunti sono numerosissimi e raccontano dei risvolti poco noti dei musei e degli edifici coinvolti nell’evento. Ad esempio, dal Rijksmuseum di Amsterdam, dove si trovano moltissime opere pittoriche di pregio inenarrabile, come una pala di Carlo Crivelli ed opere di Rembrandt e Vermeer è giunto un tweet che parla del codice segreto di Margherita di Parma: tale codice veniva usato nel cinquecento da Margherita di Parma, figlia dell’Imperatore Carlo V, che fu governatrice dei Paesi Bassi spagnoli. Per inoltrare i suoi messaggi che non desiderava venissero recepiti da occhi indiscreti, la nobildonna aveva ideato un codice cifrato che si può oggi ammirare, in alcuni documenti d’epoca, al museo di Amsterdam. Dalla Reggia di Venaria a Torino un tweet svela l’esistenza di una botola segreta dietro la cappella di Sant’Uberto. Un’altra curiosità viene dal castello VauxleVicomte, dove viene pubblicata la foto di alcune statue che non vennero mai terminate poiché il loro scultore, Nicolas Fouquet, venne arrestato. Dallo Scotney Castle della contea del Kent, in Inghilterra, giunge una curiosa e imbarazzante rivelazione, con l’hashtag #secretsMW: infatti, qualcuno nascondeva il suo vaso da notte tra le stoviglie della cucina. Da Le Fresnoy, in Francia, si fa sapere che il museo ha un guardiano di eccezione: un bel gattone fulvo di nome Garfield che fa buona custodia delle opere custodite all’interno. Insomma, il primo giorno dell’iniziativa Museum Week ha già fatto registrare un’altissima partecipazione, consentendo di scoprire moltissimi segreti nascosti di alcune delle strutture più belle e interessanti del mondo. Ci si prepara già per l’hashtag di domani, che sarà#souvenirsMW e nei tweet si dovranno raccontare gli oggetti che si sono presi per ricordo all’interno dei Musei e delle strutture partecipanti. Tutti i vari step dell’iniziativa, fino al 29 marzo, si possono seguire dal sito ufficiale: http://museumweek2015.org/, o sulla pagina Twitter dedicata, https://twitter.com/MuseumWeek.