Romanzo breve sul tema della libertà è il libro di John Steinbeck che apparve in Italia nella significativa data del 25 aprile 1945, La luna è tramontata.
Scritto tre anni prima, in pieno conflitto mondiale, si svolge in un paese nordico, nel quale alcuni riconoscono la Norvegia, altri la Francia.
Gli invasori arrivano in una tranquilla località, il cui sindaco Orden è uomo mite e fermo e la sua rettitudine è riconosciuta da tutti i concittadini. E’ costretto a fare della sua casa il quartier generale degli ufficiali nemici, tra i quali spicca il colonnello Lanser, occupatore suo malgrado, convinto del fallimento della guerra eppure tenuto ad ubbidire agli ordini che gli vengono dal Capo. Accanto a lui Loft, per il quale la vita si riassume in formule militari, ed altri ufficiali dagli interessi svariati: chi pensa alle donne, chi a disegnare ponti che non verranno mai costruiti, chi, più sensibile, giunge a sfiorare la follia.
Vicini al sindaco, la moglie Sara, i servitori Giuseppe e Annetta, l’amico e compagno di scuola, il medico Winter. C’è anche un traditore, il ricco commerciante Corell, già benefattore della città, ora aiutante degli invasori nella speranza di diventare sindaco.
Ben presto gli occupanti si accorgono che non si conquista un paese contro la volontà del popolo. Costretti a estrarre il carbone per il nemico, gli abitanti moltiplicano gli atti di sabotaggio, fino a quando un ufficiale viene ucciso. Morden, giovane marito di Mariuccia, viene accusato e fucilato come responsabile e la moglie pugnala un altro ufficiale, ingannandolo con la promessa di una notte d’amore. Alcuni riescono a fuggire e arriva alla resistenza del paese l’aiuto alleato, sotto forma di piccoli paracadute azzurri lanciati dal cielo e contenenti dinamite mascherata da cioccolato. Le cose precipitano: anche il sindaco viene fucilato, ma con lui non viene spento il diritto del popolo a esercitare la propria libertà. Non a caso nelle fasi finali del romanzo viene ricostruita, a partire dai ricordi di scuola di Orden e di Winter, una famosa pagina dell‘Apologia di Socrate.
E prima di essere ucciso, il sindaco, munito della fascia che è simbolo della sua autorità, dice a Lanser: “Vedete, signore, nulla può mutare la situazione. Voi sarete disfatti e scacciati. I popoli non amano essere conquistati e per questo non lo saranno. Gli uomini liberi non possono scatenate una guerra, ma una volta che questa sia cominciata possono continuare a combattere nella sconfitta. Gli uomini-gregge, seguaci di un capo, non possono farlo, ed ecco perché sono sempre gli uomini-gregge che vincono le battaglie e gli uomini liberi che vincono le guerre. Vi accorgerete che è così, signore“.
Ci sono molti modi per resistere e per combattere. Quello dello scrittore è dar vita a storie che, senza cedere alla violenza o al disimpegno, sappiano immaginare situazioni in cui è messo a prova il coraggio di uomini che sanno che cosa sia il vivere civile e lo difendono anche a costo della vita.