Dodici racconti appassionanti come romanzi, dodici storie molto diverse fra loro ma con un personaggio ricorrente. Il Grande Seduttore sa affascinare, trascina in avventure impossibili, accende la luce dell’immaginazione verso mondi tanto lontani quanto concreti. E chi si è lasciato conquistare, pur tra dubbi e ritrosie, è diventato protagonista di una trama che ha il sapore di meraviglia. Non sono le Mille e una notte, ma le storie concrete di chi si è lasciato prendere da Gesù.
Il libro di cui stiamo parlando si intitola Svegliate il mondo! Testimoni della profezia del vangelo. E il Grande Seduttore che ne è il protagonista incontrastato è l’azione infinitamente affascinante dello Spirito divino nella storia, che si declina nel tempo e nello spazio attraverso la vita di “gente come tutti, gente normale — scrive Antonio Spadaro nella prefazione — ma che sa stare con occhi, orecchie e mani aperte”.
“Abbiamo il privilegio di vivere in tempi di grandi contraddizioni — continua il direttore di La Civiltà Cattolica introducendo il volume — che sollecitano molto la nostra libertà, la nostra maturità e la nostra adesione al Vangelo. Oggi, tra il buio e la penombra c’è bisogno della luce agile”.
L’opposto di quella che Papa Bergoglio definisce la spiritualità dello struzzo, il nascondere la testa in una bottega di restauro del passato o in un laboratorio di utopia che non fa i conti con la realtà delle cose.
Una luce agile riflessa in mille bagliori diversi nei cinque continenti, raccontata da due giornaliste, abituate alla velocità della cronaca e allenate a distinguere la pula dell’effimero dal grano di una comunicazione autentica, Alessandra Buzzetti e Cristiana Caricato.
Svegliate il mondo! si intitola il libro. Si tratta di un proposito ambizioso. Che cosa può svegliare un mondo già febbrilmente connesso come il nostro? Non certo altre informazioni o strategie più scaltre, o nuove e più aggiornate istruzioni per l’uso, ma la testimonianza semplice di persone cambiate. Dalla fecondità tenace e serena di Anna Maria Cànopi, nel silenzio vibrante dell’abbazia benedettina Mater Ecclesiae, sull’isola di San Giulio, alla lotta quotidiana di padre Claudio Monge, missionario domenicano a Istanbul, contro il muro di gomma di una burocrazia ostile, dal “vado al Massimo!”, lo slogan autoironico di Giovanni La Manna, gesuita responsabile del Centro Astalli (non solo una battuta; leggendo il libro vi sarà chiaro il perché) alla storia della lunghissima vita di suor Frederick (non è un errore di stampa si chiama proprio così, con un nome da uomo; anche in questo caso vale la pena di entrare in libreria o far partire l’ordine in internet per scoprire il motivo), missionaria della Carità di origine maltese, per tanti anni braccio destro di Madre Teresa di Calcutta.
Una serie di ritratti di uomini e donne che hanno scelto di lasciarsi conquistare completamente da Gesù, ma anche “un catalogo di frontiere — scrive Spadaro —. Frontiere geografiche e simboliche, non prefissate, non uguali per tutti, a volte estreme. «Per favore», ha detto Papa Francesco a me e agli altri scrittori de La Civiltà Cattolica tre mesi dopo la sua elezione, «siate uomini di frontiera, con quella capacità che viene da Dio. Ma non cadete nella tentazione di addomesticare le frontiere: si deve andare verso le frontiere e non portare le frontiere a casa per verniciarle un po’ e addomesticarle». Essere profeti vivendo in frontiera per Papa Francesco può anche significare fare rumore, chiasso; significa non diventare «uomini che all’inizio promettono di guidare un gregge e finiscono con l’accarezzare gatti angora». Dobbiamo stare con coloro che vivono guardando con fecondità verso il futuro e offrendo risposte chiare al presente. Un atteggiamento assai diverso rispetto a chi si rifugia nel «si è sempre fatto così». Ecco chi sono i religiosi che impariamo a conoscere leggendo questo volume: non sognatori o persone in cerca di riparo dal mondo, ma uomini e donne immersi nella realtà come profeti e testimoni della consolazione di Dio”.
Solo così si può diventare — nel tempo, e in mezzo a tanta fatica, a tante contraddizioni, a tanti “passi di gambero”, a tante strade senza sfondo — un punto di riferimento per gli altri. E accogliere chi nessuno ha voglia di accogliere, come suor Elisa Scalabrino, giovane medico e suora del Cottolengo, o suor Rita Giaretta, orsolina, che ha fatto nascere Casa Rut a Caserta per togliere dalla strada tante ragazze e dar loro un’altra chance di futuro.
O come suor Laura Girotto, salesiana, letteralmente paracadutata in una delle zone più povere e abbandonate dell’Etiopia, devastata dai diserbanti di Menghistu, oggi fondatrice di scuole, laboratori, ospedali, e padre Pierbattista Pizzaballa, in Terra Santa sulle orme di Francesco, con i frati della Custodia, in una delle zone più “calde” del pianeta. Nel caos cupo e soffocante di circostanze incomprensibili, di situazioni politicamente e umanamente intricate, spesso in balìa di una violenza impossibile da arginare, la “luce agile” del Padrone di Casa, del Grande Seduttore opera, agisce, costruisce reti di Bene (con la b maiuscola) e invisibili trame di rapporti servendosi del piccolo “sì” di chi si è lasciato conquistare dal suo fascino infinito, fino a raggiungere e curare ogni ferita, disegnando e percorrendo mappe e itinerari sempre nuovi.
«Quando in una stanza entra all’improvviso un raggio di sole — spiega un’amica teologa a suor Luzia Premoli, uno dei dodici ritratti del libro — gli occhi vedono prima la polvere in controluce. Bisogna fissare la polvere finché cominci a brillare, come piccole stelle sospese nell’aria, che indicano la strada».
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Alessandra Buzzetti, Cristiana Caricato, “Svegliate il mondo! Testimoni della profezia del vangelo”, Ed. Paoline, 2015