La bella città emiliana di Imola è stata teatro, nei giorni scorsi, di un evento sfuggito all’attenzione della “grande stampa”, ma sicuramente di notevole significato etico e civile. Era stata programmata da tempo, in un centro culturale della città, la presentazione del libro Donna Rachele mia nonna, ritratto della moglie di Benito Mussolini, scritto dalla nipote Edda Negri Mussolini e dalla giornalista e scrittrice Emma Moriconi. Il presidente della sezione locale dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), l’ex deputato Bruno Solaroli, aveva bollato come “inopportuna” la presentazione, al punto che il centro culturale aveva cancellato la serata. La casa editrice del libro, la “Minerva”, aveva allora trovato un’altra location confermando gli inviti.
Nel frattempo, Edda Negri (figlia di Anna Maria Mussolini, l’ultimogenita del dittatore morta per una grave malattia in ancor giovane età) aveva scritto una lettera al presidente nazionale dell’Anpi, avvocato Carlo Smuraglia. Nella lettera si poteva leggere: “Molto probabilmente si meraviglierà di ricevere questa mail da una discendente della famiglia Mussolini, ma penso che, dopo 70 anni, sia giunto il momento di incominciare a dialogare e cercare di capire, da entrambe le parti, che cosa accadde in quei giorni tremendi. Quando la nostra Patria fu dilaniata da una guerra civile. Ho letto che la presidente Boldrini ha aperto l’Archivio Storico della Camera. Proprio sulla scia di questa apertura vorrei chiederLe se fosse possibile accedere al Vostro archivio. Vi furono troppi morti da entrambe le parti. Per tutti loro, penso sia arrivato il momento di riscrivere la storia, insieme, senza farci prendere ed accecare dall’odio”.
La lettera non ha avuto risposta. In compenso, alla serata di presentazione del libro era presente Mariano Bignami, un partigiano imolese 89enne la cui storia è stata raccontata nel libro di Paolo Bedeschi (ex presidente della Coop Reno) Le avventure di un ragazzo del ’27. Mariano Bignami è salito sul palco, ha stretto la mano a Edda e i due si sono scambiati, tra la commozione e gli applausi del pubblico, i rispettivi libri.
“Un atto davvero speciale”, ha commentato la coautrice del libro Emma Moriconi, “un’apertura che consentirà — se lo vorranno tutti — di incrinare per sempre quella fitta cortina che sembrava invalicabile e indistruttibile. La volontà espressa dall’ex partigiano Mariano Bignami, 89 anni ben portati, di esserci, di portare la sua testimonianza, di cercare quell’abbraccio con la nipote del Duce, settant’anni dopo quei giorni di sangue e di orrore, ci ha colpiti tutti. Edda non è facile a commuoversi, a Imola l’abbiamo vista con gli occhi lucidi. E lui, Mariano, dall’alto della saggezza dei suoi anni, era altrettanto commosso”.
Il quotidiano locale on line Reteimola.it ha titolato così la cronaca della serata: “A Imola si scrive una pagina di storia”. Nell’editoriale, il direttore ha scritto: “Una vera lezione di vita, a tutti, Anpi e Istituzioni comprese, l’ha impartita Mariano Bignami, il quale, dopo aver letto delle polemiche, ha ritenuto doveroso intervenire alla serata, ‘per congratularsi’ con Edda, perché è giusto riappacificarsi con la storia dopo 70 anni. L’abbraccio tra Edda e Mariano, avvenuto proprio a Imola, città medaglia d’oro della Resistenza, è una piccola ma importantissima pagina di storia. Che abbiamo scritto tutti insieme. Tutti coloro che hanno voluto assistere alla presentazione di un libro con il solo intento di ascoltare la storia di una nonna scritta dalla nipote. Edda ha perso la madre Annamaria quando era piccolissima e ha avuto in quella nonna, Donna Rachele, il suo punto di riferimento più grande. ‘E’ il libro della mia vita, qui dentro c’è tutto’, ha detto l’autrice. Un lavoro arricchito in ogni sua parte anche da documenti storici inediti, ricercati ed elaborati insieme a Emma Moriconi e che serviranno certamente ad aggiungere un altro tassello alla nostra storia”.